Assedio di Amburgo: differenze tra le versioni

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|Schieramento2= {{RUS Impero}} <br/> [[File:Flag of the Kingdom of Prussia (1803-1892).svg|20px|border]] [[Regno di Prussia]] <br /> {{Bandiera|SWE}} [[Svezia|Regno di Svezia]]<br/>
|Comandante1=[[Louis Nicolas Davout]]
|Comandante2= {{Bandiera|RUS}} [[Ludwig von Wallmoden-Gimborn]]<br/>{{Bandiera|RUS}} [[Levin August von Bennigsen]] <br/>{{Bandiera|SWE}} [[Jean-Baptiste Jules Bernadotte|Carlo Giovanni]]
|Effettivi1=42.000 uomini
|Effettivi2=tra 52.000 e 120.000 uomini a seconda del periodo
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L<nowiki>'</nowiki>'''assedio di Amburgo''' si svolse dal settembre 1813 al maggio 1814 durante gli eventi della [[Sesta coalizione|guerra della sesta coalizione]]: la guarnigione [[Francia|francese]] della città di [[Amburgo]], comandata dal [[Maresciallo dell'Impero|maresciallo]] [[Louis Nicolas Davout]], resistette vittoriosamente a un assedio lungo sei mesi da parte di una forza congiunta di truppe [[Impero russo|russe]], [[Regno di Prussia|prussiane]] e [[Svezia|svedesi]].
 
Isolato dal principale teatro di operazioni nella [[Germania]] orientale dopo la sconfitta riportata dai francesi nella [[battaglia di Großbeeren]], il XIII [[Corpo d'armata]] del maresciallo Davout rioccupò la regione di Amburgo, che i francesi avevano fortificato durante l'estate; dopo la [[battaglia di Lipsia]] e la ritirata della [[Grande Armata]] di [[Napoleone Bonaparte]] oltre il [[Reno]], la sollevazione dei [[Paesi Bassi]] contro il dominio francese e l'occupazione di [[Brema]] da parte dei russi, tutte le comunicazioni tra Amburgo e la Francia furono interrotte. Separati dalle difese naturali rappresentate dal corso dei fiumi [[Elba (fiume)|Elba]] e [[Bille (fiume)|Bille]], la guarnigione francese e l'armata assediante dei coalizzati condussero una guerra di posizione per tutto il mese di dicembre 1813; a partire dal gennaio 1814, il congelamento dei fiumi consentì agli assedianti di lanciare una serie di assalti, ma nonostante la perdita di alcuni avamposti i francesi riuscirono a mantenere il controllo delle posizioni strategiche di Haarbourg e Wilhelmsburg. Dal 23 marzo, il disgelo portò di nuovo a una fase di guerra di posizione.
 
Al momento dell'[[abdicazione]] di Napoleone il 6 aprile 1814, Davout continuava a tenere saldamente il controllo di Amburgo: fino al 28 aprile il maresciallo si rifiutò di credere alle notizie sulla [[Restaurazione francese|restaurazione della dinastia dei Borboni]], e successivamente continuò a opporsi a una resa ai russi. Ai primi di maggio il maresciallo fu sollevato dal comando e il generale [[Louis François Foucher de Careil]] si assunse il compito di negoziare la cessione di Amburgo agli alleati: lei truppesoldati francesi lasciarono la città tra il 27 e il 31 maggio 1814 con armi e bagagli e senza divenire prigioniereprigionieri di guerra. Il maresciallo Davout fu messo sotto inchiesta per il suo duro regime di occupazione di Amburgo e in particolare per il sequestro delle riserve auree della banca cittadina; anche se queste accuse caddero rapidamente, il maresciallo cadde in disgrazia presso il nuovo regime di [[Luigi XVIII di Francia]] fino al ritorno di Napoleone nel corso dei "[[Cento giorni]]".
Separati dalle difese naturali rappresentate dal corso dei fiumi [[Elba (fiume)|Elba]] e [[Bille (fiume)|Bille]], la guarnigione francese e l'armata assediante dei coalizzati condussero una guerra di posizione per tutto il mese di dicembre 1813; a partire dal gennaio 1814, il congelamento dei fiumi consentì agli assedianti di lanciare una serie di assalti, ma nonostante la perdita di alcuni avamposti i francesi riuscirono a mantenere il controllo delle posizioni strategiche di Haarbourg e Wilhelmsburg. Dal 23 marzo, il disgelo portò di nuovo a una fase di guerra di posizione.
 
Al momento dell'[[abdicazione]] di Napoleone il 6 aprile 1814, Davout continuava a tenere saldamente il controllo di Amburgo: fino al 28 aprile il maresciallo si rifiutò di credere alle notizie sulla [[Restaurazione francese|restaurazione della dinastia dei Borboni]], e successivamente continuò a opporsi a una resa ai russi. Ai primi di maggio il maresciallo fu sollevato dal comando e il generale [[Louis François Foucher de Careil]] si assunse il compito di negoziare la cessione di Amburgo agli alleati: le truppe francesi lasciarono la città tra il 27 e il 31 maggio 1814 con armi e bagagli e senza divenire prigioniere di guerra.
 
Il maresciallo Davout fu messo sotto inchiesta per il suo duro regime di occupazione di Amburgo e in particolare per il sequestro delle riserve auree della banca cittadina; anche se queste accuse caddero rapidamente, il maresciallo cadde in disgrazia presso il nuovo regime di [[Luigi XVIII di Francia]] fino al ritorno di Napoleone nel corso dei "[[Cento giorni]]".
 
== Antefatti ==
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Dopo le vittorie francesi nelle battaglie [[Battaglia di Lützen (1813)|di Lützen]] (2 maggio) e [[Battaglia di Bautzen|di Bautzen]] (21 maggio) le due parti, parimenti stremate, siglarono [[Armistizio di Pleiswitz|un armistizio]] che arrestò le operazioni belliche dal 4 giugno al 10 agosto<ref>{{Cita|Patat|p. 119}}.</ref>; alla ripresa delle ostilità, Napoleone si rifiutò categoricamente di ripiegare la sicuro oltre la linea del fiume [[Reno]] e di abbandonare le zone di dominio francesi in Germania e [[Paesi Bassi]], ritenute zone di importanza strategica<ref>{{Cita|Patat|p. 124}}.</ref>. Mentre le forze al comando dell'imperatore manovravano a est in [[Sassonia]] contro le armate coalizzate dei generali [[Gebhard Leberecht von Blücher]] e [[Karl Philipp Schwarzenberg]], il maresciallo [[Nicolas Charles Oudinot]] guidò un contingente di 60.000 uomini a nord oltre la linea dell'Elba allo scopo di occupare la capitale prussiana [[Berlino]]; le forze di Oudinot subirono però una sconfitta ad opera dell'Armata del Nord di [[Jean-Baptiste Jules Bernadotte|Carlo Giovanni, principe ereditario di Svezia]], nella [[battaglia di Großbeeren]] (23 agosto), portando all'isolamento del XIII Corpo di Davout dal principale teatro di operazioni<ref>{{Cita|Patat|p. 143}}.</ref>.
 
== Azioni preliminari ==
Davanti alla prospettiva di essere tagliato fuori e assediato, il maresciallo Davout diede avvio a degli importanti lavori di fortificazione della zona di Amburgo. Per assicurarsi il controllo del fiume Elba, ripristinarono le mura del sobborgo di [[Distretto di Harburg|Haarbourg]], sulla riva sinistra del fiume, e costruirono un enorme ponte tra le due città; il ripristino delle difese della piazza rispose alle istruzioni emesse dall'imperatore in persona, che incaricò della supervisione dei lavori il generale [[François-Nicolas-Benoît Haxo]]<ref name=Places-fortes>{{cita web|url=http://marechal.davout.free.fr/index_fichiers/Napoleon_places_fortes_Allemagne.htm|titolo=Napoléon et les places fortes en Allemagne|sito=marechal.davout.free.fr|accesso=29 giugno 2016|lingua=fr|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fmarechal.davout.free.fr%2Findex_fichiers%2FNapoleon_places_fortes_Allemagne.htm}}</ref>. Il comando dei [[genio militare|genieri]] incaricati dei lavori fu affidato al colonnello [[Charles François Deponthon]]<ref>{{Cita|Tissot|p. 298}}.</ref>.
 
Durante l'armistizio dell'estate 1813, Napoleone inviò ad Amburgo un rinforzo di artiglieria oltre a un contingente di marinai agli ordini del [[contrammiraglio]] [[Pierre Lhermite]], allo scopo di assicurare la difesa delle numerose isole e isolotti posti nel basso corso dell'Elba; alla fine di agosto, con l'abbattimento delle case poste troppo vicino alle postazioni difensive, Amburgo era pronta per essere difesa<ref name=Places-fortes />.
 
Dopo la rottura dell'armistizio l'11 agosto, Davout trasferì il suo quartier generale da Amburgo a [[Hogendorf]], sulla strada per Lubecca. Le forze dei coalizzati, riunite nell'Armata del Nord del principe Carlo Giovanni, occuparono una linea che andava da [[Lauenburg/ Elbe|Lauenburg]] a [[Trittau]], poco a est di Amburgo; il XIII Corpo d'armata francese saggiò la linea nemica il 18 agosto attaccando il campo fortificato di Lauenbourg tenuto dalle truppe prussiane del generale [[Ludwig von Wallmoden]]: i prussiani furono respinti e i francesi avanzarono fino a raggiungere [[Schwerin]] il 27 agosto, ma appreso della sconfitta di Oudinot nella battaglia di Großbeeren Davout decise prudentemente di ripiegare dietro la linea che andava da Lubecca a Lauenburg lungo il corso del [[canale di Stecknitz]]<ref name=Hulot-191>{{Cita|Hulot|p. 191}}.</ref>.
 
Sebbene Brema fosse stata occupata dalle forze russe del generale Tettenborn, il XIII Corpo mantenne una propria linea di comunicazione con la Francia via Paesi Bassi<ref>{{Cita|Hulot|p. 192}}.</ref>; la situazione mutò con la sconfitta delle forze di Napoleone nella [[battaglia di Lipsia]] il 19 ottobre 1813: l'armata francese iniziò una ritirata alla volta della Francia, mentre tutta la Germania si sollevava contro il regime di Napoleone seguita subito dopo dai Paesi Bassi<ref>{{Cita|Patat|p. 180}}.</ref>. Solo l'11 novembre Davout ricevette l'ordine da Napoleone di ripiegare da Amburgo verso la Francia con il suo XIII Corpo lasciando una guarnigione in città, ma ciò si rivelò troppo tardi: per quella data la riva sinistra dell'Elba era già stata occupata da forti contingenti di truppe dei coalizzati. A partire dal 1º dicembre le paludi nelle vicinanze di Amburgo nonché il canale di Stecknitz, dietro cui i francesi si erano trincerati, iniziarono a congelare: con queste difese naturali ora percorribili a piedi da parte del nemico, il maresciallo Davout ordinò a tutte le forze francesi di ripiegare dentro le difese cittadine, mentre la divisione ausiliaria danese tornava a nord per difendere i confini della propria patria<ref name=Hulot-194>{{Cita|Hulot|p. 194}}.</ref>.
 
== Le forze in campo ==
All'inizio di agosto, il XIII Corpo d'armata francese disponeva di 32.000 uomini, assistiti da circa 10.000 uomini della divisione ausiliaria danese<ref name=Hulot-190 />; tornato ad Amburgo, il corpo si rafforzò inglobando diversi reparti francesi ritiratisi nella zona dopo la sconfitta di Lipsia e all'inizio dell'assedio poteva contare su 42.000 effettivi tra cui però 8.000 degenti negli ospedali<ref name=Hulot-195>{{Cita|Hulot|p. 195}}.</ref>. Il XIII Corpo era suddiviso in tre divisioni di fanteria: la 3ª del generale [[Louis Henri Loison]], la 40ª del generale [[Marc Nicolas Louis Pécheux]] (secondo altre fonti del generale [[Louis Joseph Vichery]]) e la 50ª del generale [[Paul Thiébault]] (secondo altre fonti del generale Pécheux); vi era poi una divisione di cavalleria sotto il generale [[Pierre Wattier]] e 1.200 marinai del contrammiraglio Lhermite<ref>{{Cita|Hourtoulle|p. 344}}.</ref>. Oltre ai 24 pezzi dell'artiglieria delle divisioni, Amburgo era difesa anche dai 52 cannoni provenienti dall'8º Reggimento artiglieria a piedi e da vari altri reggimenti, oltre ai 350 pezzi integrati nelle fortificazioni cittadine<ref>{{Cita|Tissot|p. 297}}.</ref>.
 
Gli effettivi delle forze coalizzate assedianti variarono parecchio durante i sei mesi di assedio. Inizialmente l'assedio fu portato avanti dal corpo d'armata del generale Wallmoden, forte di 52.000 uomini per la maggior parte provenienti dall'[[Regno di Hannover|Hannover]] e dalle città anseatiche; il corpo dipendeva dall'Armata del Nord del principe Carlo Giovanni. Il generale russo [[Levin August von Bennigsen]] assunse poi la direzione delle operazioni portando con sé in rinforzo vari contingenti di truppe russe; nel gennaio 1814 i coalizzati avevano circa 120.000 uomini nella zona di Amburgo, ma quando Carlo Giovanni iniziò a spostare la sua armata verso il Reno questo numero si ridusse a circa 80.000<ref name=Hulot-195 /><ref>{{Cita|Hourtoulle|p. 345}}.</ref>.