Linea Curzon: differenze tra le versioni
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La linea era determinata con precisione in base a consecutivi punti topografici: «...partendo dalla precedente frontiera austriaca lungo il corso del Bug fino al punto in cui i confini amministrativi delle contee di [[Brėst]] e [[Bielsk Podlaski]] si intersecano, quindi verso nord, approssimativamente fino a 9 km a nord-est di [[Mielnik]], poi ad est, attraversando la linea ferroviaria Brest Litovsk-[[Bielsk]] vicino [[Kleszczele]], quindi due km ad est di Skupowo, 4 km a nord di Jałówka e lungo il corso del fiume Ščara, separandosene a ovest di [[Baranowo]], nella località di Kiełbasin, prima di [[Grodno]], poi lungo il fiume Lasosna, affluente del [[Niemen]], fino a Studzianka, Berżniki e Zegary.»<ref name="Eberhardt-11" />
Nel [[1920]] l'esercito polacco avanzò verso est, occupando [[Kiev]] in maggio. La successiva controffensiva sovietica ricacciò i polacchi dai territori occupati avanzando all'interno della stessa [[Polonia]] fino a minacciare direttamente [[Varsavia]]. In luglio i polacchi, temendo la sconfitta, chiesero aiuto agli Alleati. Il 10 luglio 1920, durante la [[Conferenza di Spa]], i britannici proposero il ritiro dell'esercito polacco sulla linea definita dai corsi dei fiumi [[Bug]] e [[Niemen]], mentre la linea di demarcazione in [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]] sarebbe stata definita dalla linea del fronte del momento, che allora correva ad est del fiume [[Zbruč]], lasciando Leopoli e i campi petroliferi della
Il 17 luglio i sovietici rifiutarono la proposta argomentando che avrebbero aperto negoziati soltanto quando i polacchi li avessero esplicitamente richiesti. Il Commissario sovietico per gli affari esteri [[Georgij Vasil'jevič Čičerin]] si lamentò del ritardato interesse da parte britannica per una pace fra [[Russia]] e [[Polonia]] e di come, a suo tempo, i sovietici avessero offerto ai polacchi una soluzione alle controversie di confine molto più favorevole di quella offerta dalla linea Curzon.<ref name="E.H. Carr (1982). The Bolshevik Revolution">{{en}} Edward Hallett Carr, ''The Bolshevik Revolution 1917–1923 (A history of Soviet Russia)'', volume 3, Greek edition, ekdoseis Ypodomi, 1982, p.260 </ref><ref name="Eberhardt 13" />
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