Content-control software: differenze tra le versioni

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[[Image:Screenshot-whitehouse com.png|thumb|right|300pxupright=1.4||[[DansGuardian]] blocking [[whitehouse.com]].]]
 
Un ''content-control software'' è un [[software]] progettato per limitare o controllare il contenuto a cui un lettore è autorizzato ad accedere, è soprattutto utilizzato per limitare la consegna di materiale su [[Internet]] tramite il [[World Wide Web|Web]], [[e-mail]], o in altro modo. Un software di controllo dei contenuti determina quali contenuti saranno disponibili o solitamente quali contenuti saranno bloccati. Tali restrizioni possono essere applicate a vari livelli: un governo può tentare di applicarle a livello nazionale (vedi la censura di Internet), o possono, per esempio, essere applicate da un provider di servizi Internet ai propri clienti, dal datore di lavoro al proprio personale, da una scuola per suoi studenti, da una biblioteca ai suoi visitatori, da un genitore al computer di un bambino oppure un singolo utente per il proprio computer. Spesso il motivo è quello di impedire l'accesso ai contenuti che, il proprietario del computer (s) o di altre autorità, possono essere considerati discutibili. Quando imposto senza il consenso dell'utente, il controllo dei contenuti può essere considerato una forma di censura di internet. Alcuni content-control software includono le funzioni di controllo del tempo utilizzate per consentire ai genitori di impostare la quantità di tempo che il proprio bambino può trascorrere su Internet o per la riproduzione di giochi o altre attività del computer.
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Il [[Internet Service Provider]] (ISP) che blocca il materiale contenente [[pornografia]], o controverso contenuto religioso, politico, o notizie relative a questi argomenti, sono spesso utilizzati dai genitori per vietare ai loro figli di accedere a contenuti non conformi alle loro convinzioni personali. I software di filtraggio contenuti possono però anche essere utilizzati per bloccare i [[malware]] e altri contenuti che possono possono materiale ostile, invadente o fastidioso tra cui [[adware]], [[Spam|spam]], [[Virus (informatica)|virus ]], [[Worm|worms]], [[Trojan (informatica)|trojan horses]] e [[spyware]].
La maggior parte dei software di controllo dei contenuti sono rivolti a organizzazioni o genitori. E ', tuttavia, commercializzato anche al fine di facilitare l'auto-censura, per esempio da parte di persone che lottano con dipendenza da [[Pornografia|pornografia online]], gioco d'azzardo, chat, ecc. Il software di auto-censura può essere utilizzato anche da alcuni per evitare la visualizzazione di contenuti che considerano immorale, inadeguato, o semplicemente di distrazione. Un certo numero di prodotti [[:en:accountability software|acoountability software]] (software di responsabilità) sono commercializzati come ''self-censorship'' (autocensura) or ''accountability software'' (software responsabilità). Questi sono spesso promosse dai media religiosi e alle riunioni religiose. <ref>{{cite web |url=http://www.urbanministry.org/wiki/accountability-software |title=Accountability Software: Accountability and Monitoring Software Reviews |work=TechMission, Safe Families |publisher=UrbanMinistry.org |date= |accessdate=25 October 2009}}</ref>
 
== Criticità ==
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Molti <ref>{{cite web |url=http://www.arnnet.com.au/article/340550/microsoft_google_yahoo_speak_isp_filter_consultation/?fp=16&fpid=1 |title=Microsoft, Google and Yahoo! speak out in ISP filter consultation
|first=Spandas |last=Lui |date=23 March 2010 |publisher=arnnet.com |accessdate=22 November 2010}}</ref> avrebbero disapprovato i punti di vista relativi al filtraggio del governo su questioni morali o politiche, concordando sul fatto che questo sarebbe potuto diventare un supporto per la [[propaganda]]. Molti <ref>{{cite news| url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/8517829.stm | work=BBC News | title=Google and Yahoo raise doubts over planned net filters | date=16 February 2010 | accessdate=30 April 2010}}</ref> avrebbero trovato inaccettabile che un ISP, o per legge o per scelta del provider, debba essere distribuito come software senza consentire agli utenti di disabilitare il filtraggio per le proprie connessioni. Negli Stati Uniti, il [[I emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America|Primo Ememndamento]] è stato citato nelle chiamate per criminalizzare la censura di Internet forzata. (Vedere la [[Content-control software#Azioni legali|sezione seguente]])
Senza un'adeguata supervisione governativa, i software di content filtering potrebbero consentire alle aziende private di censurare a loro piacimento. (Vedere [[#Religioso, anti-religioso e politica di censura |Censura religiosa o politica]], di seguito). L’utilizzo e l’incoraggiamento governativo all’uso dei software di content-control è un componente della [[:en:Internet censorship|censura di Internet]] (da non confondere con [[PRISM|Internet Surveillance]], in cui il contenuto viene monitorato e non necessariamente limitato). I governi dei paesi come la [[:en:Internet Censorship in China|Repubblica Popolare Cinese]] e [[Cuba]] sono esempi attuali di paesi sospettati di aver dato luogo a questa attività eticamente controversa .
 
=== Azioni legali ===
Nel 1998 negli Stati Uniti, il tribunale distrettuale federale della Virginia ha stabilito che l'imposizione obbligatoria di filtraggio in una biblioteca pubblica viola il Primo Emendamento della Bill of Rights degli Stati Uniti. <ref>{{cite web|url=http://www.tomwbell.com/NetLaw/Ch04/Loudoun.html |title=Mainstream Loudon v. Board of Trustees of the Loudon County Library, 24 F. Supp. 2d 552 (E.D. Va. 1998) |publisher=Tomwbell.com |date= |accessdate=25 October 2009}}</ref>
 
Nel 1996 il Congresso degli Stati Uniti ha approvato il [[:en:Communications Decency Act|Communications Decency Act]], che vieta indecenza su Internet. I gruppi per le libertà civili hanno contestato la legge sotto il [[I emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America|Primo Emendamento]] e nel 1997 la [[Corte Suprema]] ha stabilito a loro favore. <ref>{{cite news |url=https://supreme.justia.com/cases/federal/us/521/844/case.html |title=Reno v. American Civil Liberties Union - 521 U.S. 844 (1997) |work=U.S. Reports |date=26 June 1997 |publisher=Justia.com}}</ref> Una parte della discussione inerente lealle libertà civili, specialmente quelle di gruppi come la [[Electronic Frontier Foundation]], riguardava il fatto che i genitori che volevano bloccare i siti potevano usare i propri software di filtraggio dei contenuti, rendendo inutile un coinvolgimento del governo.
Alla fine del 1990, i gruppi come il Censoware Project iniziarono una riproduzione di questi software e decifrarono le liste nere per determinare quale tipo di siti fossero bloccati. Ciò ha portato ad azioni legali attinenti alla violazione del contratto di licenza "Cyber Patrol" [[EULA|license agreement]].<ref>{{cite web|url=http://w2.eff.org/legal/cases/Microsystems_v_Scandinavia_Online/?f=20000316_verif_complaint.html |title=Microsystems v Scandinavia Online, Verified Complaint |work=Civil No. 00CV10488, United States District Court, District of Massachusetts |author=Attorneys for Microsystems Software, Inc. and Mattel, Inc. |publisher=Electronic Frontier Foundation |date=15 March 2000 |accessdate=25 October 2009}}</ref>, le quali hanno scoperto che tali strumenti bloccavano di routine siti ineccepibili, mentre non riuscivano a bloccare gli obiettivi previsti. (Vedi [[#Over-zealous filtering|Over-zealous filtering]], di seguito).
Alcune società di software per il controllo dei contenuti hanno risposto sostenendo che i loro criteri di filtraggio erano sopportati da un intenso controllo manuale. Le società oppositrici hanno sostenuto, d'altra parte, che eseguire la necessaria verifica richiederebbe risorse superiori a quelle in possesso delle società e che quindi la loro affermazioni non erano valide. <ref>{{cite web |url=http://www7.nationalacademies.org/itas/whitepaper_1.html |title=Electronic Frontier Foundation White Paper 1 for NRC project on Tools and Strategies for Protecting Kids from Pornography and Their Applicability to Other Inappropriate Internet Content |author=Seth Finkelstein, Consulting Programmer; Lee Tien, Senior Staff Attorney, EFF |publisher=National Academy of Sciences |archiveurl = http://web.archive.org/web/20060419190143/http://www7.nationalacademies.org/itas/whitepaper_1.html |archivedate=19 April 2006}}</ref>
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=== Censura religiosa, anti-religiosa e politica ===
Si è dimostrato che molti tipi di content-control software bloccano i siti in base alle inclinazioni religiose e politiche dei proprietari dell'azienda di questi ultimi. Gli esempi includono il blocco di diversi siti religiosi <ref>{{cite web|author=Kelly Wilson |url=http://hometown.aol.com/Mjolnir13/test.htm |title=Hometown Has Been Shutdown - People Connection Blog: AIM Community Network |publisher=Hometown.aol.com |date=2008-11-06 |accessdate=2009-10-25}}</ref><ref>{{cite web|url=http://members.tripod.com/~Trifold/NOTICE.html |title=Notice!! |publisher=Members.tripod.com |date= |accessdate=2009-10-25}}</ref> (compreso il sito web del Vaticano), molti siti politici e siti per gay/lesbiche. <ref>{{cite web|url=http://www.glaad.org/media/archive_detail.php?id=103& |title=http://www.glaad.org/media/archive_detail.php?id=103& |deadurl=yes |archiveurl=https://web.archive.org/web/20080607224912/http://www.glaad.org/media/archive_detail.php?id=103& |archivedate=June 7, 2008 }}</ref> ''X-Stop'' è stato mostrato per bloccare i siti, ad esempio il sito web [[:en:Quaker Oats Company|Quaker]] , il [[:en:National Journal of Sexual Orientation Law|National Journal of Sexual Orientation Law]], la [[:en:Heritage Foundation]] e parti di The Ethical Spectacle. <ref>{{cite web|url=http://www.spectacle.org/cs/burt.html |title=The Mind of a Censor |publisher=Spectacle.org |date= |accessdate=2009-10-25}}</ref> CYBERsitter blocca siti come [[National Organization of Women]]. <ref>{{cite web|url=http://www.spectacle.org/alert/peace.html |title=CYBERsitter: Where do we not want you to go today? |publisher=Spectacle.org |date= |accessdate=2009-10-25}}</ref> Nancy Willard, una ricercatrice universitaria e avvocato, ha sottolineato che molte scuole pubbliche e biblioteche degli Stati Uniti utilizzano lo stesso software di filtraggio usato da molte organizzazioni cristiane. <ref>{{cite web|url=http://www.csriu.org/onlinedocs/documents/religious2.html |title=See: Filtering Software: The Religious Connection |publisher=Csriu.org |date= |accessdate=2009-10-25}}</ref> Si è trovato che Cyber Patrol, un prodotto sviluppato da The Anti-Defamation League e The Learning Company di Mattel, <ref>{{cite web|url=http://www.adl.org/presrele/mise_00/3081-00.asp |title=See: ADL and The Learning Company Develop Educational Software |publisher=adl.org |date= |accessdate=2011-08-26}}</ref> blocca non solo i siti politici che ritiene essere affascinati da 'hate speech' (incitamento all’odio), ma anche i siti web sui diritti umani, come la pagina web di Amnesty International su Israele e siti web inerenti iai diritti dei gay come ad esempio glaad.org <ref>{{cite web|url=http://www.peacefire.org/censorware/Cyber_Patrol/ |title=See: Cyber Patrol Examined |publisher=peacefire.org |date= |accessdate=2011-08-26}}</ref>
 
== Etichettatura dei contenuti ==
L’etichettatura dei contenuti può essere considerata un'altra forma di software per controllo dei contenuti. Nel 1994, l'[[ICRANet|Internet Content Rating Association]] (ICRA) - ora parte della [[:en:Family Online Safety Institute|Family Online Safety Institute]] - ha sviluppato un sistema di classificazione dei contenuti per i fornitori di contenuti online. Utilizzando un questionario online un webmaster descrive la natura dei suoi contenuti web. Viene generato un piccolo file che contiene un condensato, computer readable digest di tale descrizione che può essere utilizzato da un software di filtraggio dei contenuti per bloccare o consentire quel sito.
Le etichette ICRA sono disponibili in una varietà di formati. <ref>{{cite web |url=http://www.fosi.org/icra/#tech |title=ICRA: Technical standards used |accessdate=2008-07-04 |work= |publisher=FOSI |date= }}</ref> Questi includono [[Resource Description Framework]] del World Wide Web Consortium (RDF), così come etichette [[PICS|Platform for Internet Content Selection]] (PICS) utilizzate da consulente dei contenuti di [[Internet Explorer]] di [[Microsoft]]. <ref>{{cite web |url=http://www.microsoft.com/windows/ie/ie6/using/howto/security/contentadv/config.mspx |title=Browse the Web with Internet Explorer 6 and Content Advisor |accessdate= |work= |publisher=Microsoft |date=March 26, 2003 }}</ref>
Le etichette ICRA sono un esempio di auto-etichettatura. Allo stesso modo, nel 2006, la [[:en:Association of Sites Advocating Child Protection (ASACP)|ASACP]] ha avviato la [http://rtalabel.org Restricted to Adults] (iniziativa di auto-etichettatura ristretta agli adulti). I membri di ASACP erano preoccupati che le varie forme di legislazione proposte negli [[Stati Uniti]] stavano per produrre l'effetto di costringere le aziende “per adulti” a etichettare il loro contenuto. <ref>{{cite web |url=http://www.asacp.org/page.php?content=news&item=511 |title=ASACP Participates in Financial Coalition Against Child Pornography |accessdate=2008-07-04 |work= |publisher= |date=November 20, 2007 }}</ref> L'etichetta RTA, a differenza dell’etichette ICRA, non richiede al webmaster di compilare un questionario o registrarsi per poterla utilizzare. Come ICRA l'etichetta RTA è libera. Entrambe le etichette sono riconosciute da [[:en:List of Content Control Software|una vasta gamma di software di content-control]].
Il Voluntary Content Rating (VCR) è stato ideato da Solid Oak Software per il loro software di filtraggio [[:en:CYBERsitter]], come alternativa al sistema PICS, che alcuni critici consideravano troppo complesso. Questo sistema impiega dei tag metadati di [[HTML]] incorporati nei documenti web per specificare il tipo di contenuto presente nella pagina. Sono specificati solo due livelli, ''mature'' e ''adult'', rendendo la specifica estremamente semplice.
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=== Stati Uniti ===
L'uso di filtri Internet o dei software per il controllo dei contenuti varia ampiamente nelle biblioteche pubbliche negli Stati Uniti, dal momento che le politiche di utilizzo di Internet sono stabilite dal consiglio locale della biblioteca. Molte biblioteche adottavano filtri Internet dopo che il Congresso ha condizionato la ricezione di sconti di servizio universale per l'uso di filtri Internet attraverso il [[:en:Children’s Internet Protection Act]] (CIPA). Altre biblioteche non installano software per il controllo dei contenuti, credendo che politiche sul giusto utilizzo e sforzi educativi risolvano la questione dell’accesso a contenuti inadeguati per i bambini pur garantendo il diritto degli utenti adulti di accedere liberamente alle informazioni. Alcune librerie usano filtri Internet sui computer utilizzati solo da bambini. Alcune librerie che utilizzano il software per il controllo dei contenuti consentono al software di essere disattivato caso per caso, su richiesta di un bibliotecario; le biblioteche sono soggette a CIPA sono tenute ad avere una politica che richiesta che permette ad un adulto di richiedere la rimozione di un filtro essere senza dover spiegare la ragione della loro richiesta.
Molti giuristi ritengono che un certo numero di cause legali, in particolare il ''[[:en:Reno v. American Civil Liberties Union|Reno v. American Civil Liberties Union]]'', hanno stabilito l'uso dei software di content-control nelle biblioteche è una violazione del Primo Emendamento. <ref>{{cite web |url=http://www.spectacle.org/cs/library.bak |title=Purchase of blocking software by public libraries is unconstitutional |accessdate= |last=Wallace |first=Jonathan D. |coauthors= |date=November 9, 1997 |work= |publisher=}}</ref> I Children's Internet Protection Act [CIPA] e il caso di giugno 2003 ''[[:en:United States v. American Library Association|United States v. American Library Association]]'' ha rilevato il CIPA costituzionale come condizione per ricevere il finanziamento federale, affermando che i riferimenti del Primo Emendamento sono stati dilapidati dalla disposizione della legge che permetteva agli utenti adulti di biblioteche di richiedere la disabilitazione del software di filtraggio, senza dover spiegare le ragioni delle loro richiesta. Il pluralismo di questa decisione, tuttavia, lascia aperta per il futuro la sfida costituzione sul "come applicarla". Nel novembre 2006, è stata intentata una causa contro il distretto di North Central Regional Library (NCRL) nello Stato di Washington per la sua politica di rifiuto di disabilitare le restrizioni su richieste di avventori adulti, ma CIPA non è stata contestata in questa faccenda. <ref>{{cite web |url=http://www.aclu-wa.org/detail.cfm?id=557 |title=ACLU Suit Seeks Access to Information on Internet for Library Patrons |accessdate= |work= |publisher=ACLU of Washington |date=November 16, 2006 }}</ref> Nel maggio 2010 , la Corte Suprema dello Stato di Washington ha fornito una parere dopo che è stato chiesto di certificare un questione sollevata dal tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Orientale di Washington: "Se una biblioteca pubblica, in linea con l'articolo I, § 5 della Costituzione di Washington, può filtrare l'accesso a Internet per tutti i clienti senza disabilitare siti web contenenti parole costituzionalmente protette, su richiesta di un utente adulto della biblioteca". La Corte Suprema dello Stato di Washington ha stabilito che la politica di filtraggio Internet di NCRL non violava l'articolo I, sezione 5 del Washington Costituzione dello Stato. La Corte ha dichiarato: "Ci sembra che la politica di filtraggio di NCRL sia ragionevole e che si accordi con la sua missione e con queste politiche ed è un punto di vista neutrale. Sembra che non esista nessuna violazione del contenuto di base dell’articolo I, sezione 5, in questo caso. La missione essenziale di NCRL è quello di promuovere la lettura e l'apprendimento permanente. Come sostiene NCRL, è ragionevole imporre restrizioni in materia di accesso a Internet al fine di mantenere un ambiente favorevole che è quello di studiare e di pensiero contemplativo”. Il caso torna ora alla corte federale.
Nel marzo 2007, la Virginia ha approvato una legge simile a CIPA che richiede la ricezione di fondi statali per le biblioteche pubbliche al fine di utilizzare i software di content-control. Come CIPA, la legge richiede alle librerie di disattivare i filtri su richiesta di un utente adulto della biblioteca. <ref>{{cite news |first=Michael |last=Sluss |authorlink= |coauthors= |title=Kaine signs library bill: The legislation requires public libraries to block obscene material with Internet filters |url=http://www.roanoke.com/politics/wb/wb/xp-109919 |work= |publisher=The Roanoke Times |date=March 23, 2007 |accessdate= }}</ref>
 
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NetAlert, il software messo a disposizione gratuitamente dal governo australiano, sarebbe stato incrinato da uno studente di 16 anni, Tom Wood, meno di una settimana dopo il suo rilascio nel mese di agosto 2007. Wood ha presumibilmente bypassato il filtro da $ 84000000 in circa mezzora per evidenziare i problemi dell'approccio del governo al filtraggio dei contenuti Internet. <ref>{{cite news |url=http://www.smh.com.au/news/National/Teenager-cracks-govts-84m-porn-filter/2007/08/25/1187462562907.html |title=Teenager cracks govt's $84m porn filter |agency=Australian Associated Press (AAP) |work=Sydney Morning Herald |publisher=Fairfax Digital |date=25 August 2007 |accessdate=24 June 2013}}</ref>
Il governo australiano ha introdotto una normativa che richiede agli ISP di "limitare l'accesso ai contenuti in Australia o fornito dall'Australia, limitandolo per età (contenuti commerciali MA15+ e contenuti R18+)", che avrebbe dovuto iniziare dal 20 gennaio del 2008, conosciuta come [[:en:Cleanfeed (content blocking system)|Cleanfeed]].<ref>{{cite web |url=http://www.acma.gov.au/webwr/_assets/main/lib310563/ras_declaration_2007.pdf |title=Restricted Access Systems Declaration 2007 |publisher=Australian Communications and Media Authority (ACMA) |year=2007 |accessdate=24 June 2013}}</ref>
Cleanfeed è un sistema di filtraggio dei contenuti che propone un livello ISP obbligatorio. È stato proposto da [[:en:Kim Beazley|Beazley]] guidato dal partito di opposizione [[:en:Australian Labor Party|laburista australiano]], in un comunicato stampa del 2006, con l'intento di proteggere i bambini vulnerabili a causa dell’analfabetismo informatico dei genitori. È stato annunciato il 31 dicembre 2007 come una politica da attuare da parte del governo [[:en:Kevin Rudd|Rudd]], e primi test in [[Tasmania]] hanno prodotto una relazione nel 2008. Cleanfeed è finanziato dal bilancio corrente, e si sta avviando verso le prove concrete con gli ISP nel 2008. L’opposizione pubblica e la critica a questo progetto sono emersi, guidati da [[:en:Electronic Frontiers Australia|EFA]], e guadagnando irregolarmente l'attenzione dei media tradizionali, con una maggioranza di australiani dichiaratasi "fortemente contro" la sua attuazione. <ref name="nocleanfeed.com">{{cite web|url=http://nocleanfeed.com/learn.html |title=Learn - No Clean Feed - Stop Internet Censorship in Australia |publisher=Electronic Frontiers Australia |date= |accessdate=25 October 2009}}</ref> Le critiche includono la sua spesa, l’imprecisione (sarà impossibile assicurare che solo i siti illegali siano bloccati) e il fatto che sarà obbligatorio, che può essere visto come un'intrusione sui diritti di libertà di parola. <ref name="nocleanfeed.com"/> Un altro principale punto di critica è stato che, anche se il filtro è stato dichiarato con lo scopo di fermare determinati materiali, le cerchie clandestine che si occupano di questi materiali non saranno interessate. Il filtro potrebbe fornire anche un falso senso di sicurezza ai genitori, che potrebbero sorvegliare di meno i bambini durante l'utilizzo di Internet, ottenendo l'effetto esattamente opposto. Cleanfeed è una responsabilità del portafoglio del [[:en:Stephen Conroy|senatore Conroy]].
=== Danimarca ===
In Danimarca si afferma la politica che "eviterà che i bambini possano accedere dalle biblioteche a siti Internet inappropriati in tutta la Danimarca".<ref>{{cite web|url=http://www.prnewswire.com/cgi-bin/stories.pl?ACCT=104&STORY=/www/story/07-27-2006/0004404991&EDATE= |title=Danish Ministry of Culture Chooses SonicWALL CMS 2100 Content Filter to Keep Children's Libraries Free of Unacceptable Material |publisher=Prnewswire.com |date= |accessdate=2009-10-25}}</ref> " “E' importante che ogni biblioteca del paese abbia la possibilità di proteggere i bambini contro materiale pornografico quando sono utilizzando computer della biblioteca. E 'una priorità per me, come ministro della Cultura per assicurarsi che i bambini possono navigare in modo sicuro sulla rete presso le biblioteche ", afferma Brian Mikkelsen in un comunicato stampa del Ministero della Cultura danese. <ref>{{cite web|url=http://www.saferinternet.org/ww/en/pub/insafe/news/articles/0606/dk.htm |title=Danish Minister of Culture offers Internet filters to libraries |publisher=Saferinternet.org |date= |accessdate=2009-10-25}}</ref>
=== Regno Unito ===
Molte librerie nel Regno Unito come la British Library <ref>{{cite web|url=http://www.bbc.com/news/technology-23680689 |title="British Library's wi-fi service blocks 'violent' Hamlet"| publisher=BBC News|date=2013-08-13}}</ref> e autorità locali delle biblioteche pubbliche applicano filtri per l'accesso a Internet. Alcune biblioteche pubbliche bloccano siti web di prestito. <ref> {{ cite web | url=https://www.pirateparty.org.uk/blogs/adrian-short/should-public-libraries-block-payday-loan-websites|title="Should public libraries block payday loan websites?" | date=2014-04-03|publisher=Pirate Party UK}}</ref>
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{{Vedi anche|:en:List of content-control software}}
Alcuni ISP offrono opzioni di controllo parentale. Alcuni offrono software di protezione che includono controlli parentali. [[Mac OS X v10.4]] offre il controllo genitori per svariate applicazioni ([[:en:Mail (OS X)|Mail]], [[:en:Macintosh Finder|Finder]], [[:en:iChat]], [[:n:Safari (web browser)|Safari]] e [[:en:Dictionary (software)|Dictionary]]). Il sistema operativo Microsoft [[Windows Vista]] comprende anche software di controllo dei contenuti.
La tecnologia di filtraggio dei contenuti esiste principalmente in due forme: [[Application-level gateway|application gateway]] o [[:en:Deep packet inspection|packet inspection]]. Per l'accesso HTTP le applicazioni gateway sono chiamate un web-proxy o semplicemente un proxy. Tali web proxy possono ispezionare sia la richiesta iniziale che la pagina web restituita utilizzando regole arbitrariamente complesse e non restituire alcuna parte della pagina richiesta fino a quando non si è presa una decisione. Inoltre essi possono fare sostituzioni in tutto o in qualsiasi parte del risultato restituito. I filtri che ispezionano i pacchetti inizialmente non interferiscono con la connessione al server, ma ispezionare i dati nella connessione come va passato, ad un certo punto il filtro può decidere che la connessione debba essere filtrata e sarà poi uno disconesso iniettando un TCP-Reset o un pacchetto simulato analogo. Le due tecniche possono essere utilizzate insieme al filtro dei pacchetti monitorando un link finchèfinché non si ha l’inizio di una connessione HTTP a un indirizzo IP che ha un contenuto che necessita di filtraggio. Il filtro dei pacchetto poi reindirizza la connessione al [[Proxy|web-proxy]] in grado di effettuare un filtraggio dettagliato sul sito, senza dover passare attraverso tutte le connessioni non filtrate. Questa combinazione è [[:en:Cleanfeed (content blocking system)|molto popolare]] perché può ridurre significativamente il costo del sistema.
Il software di controllo dei contenuti basato su gateway può essere più difficile da bypassare di un software desktop in quanto l'utente non ha accesso fisico al dispositivo di filtraggio. Tuttavia, molte tecniche della sezione [[Content-control software#Bypassare i filtri|filtri di bypass]] sono in corso d’opera.