Deformità: differenze tra le versioni

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==Il XXI secolo==
In questo secolo la deformità entra a far parte dei disturbi di natura psichica con la definizione di "disturbo di [[dismorfismo corporeo]]" noto anche come "[[Quasimodofobia]]" <ref>Il termine indica la paura (fobia) di essere come [[Quasimodo (personaggio)|Quasimodo]] personaggio immaginario di un gobbo deforme e di mostruosa bruttezza ideato da [[Victor Hugo]] per il suo romanzo [[Notre-Dame de Paris (Victor Hugo)|Notre-Dame de Paris]] del 1831.(In [http://www.stateofmind.it/2015/07/disturbo-dismorfismo-corporeo/ ''State of mind'', il giornale delle scienze psicologiche])</ref>. A differenza del passato la deformità non è più l'oggetto reale di una visione che genera ripugnanza ma è una percezione angosciosa che l'individuo ha di se stesso:
{{Quote|Declinandosi sempre più nell'apparire, l'individuo impara a vedersi nell'occhio dell'altro. Impara che l'immagine di sé è più importante delle sue capacità...<ref>Adriano Purgato, ''Fobie. Le nuove ossessioni del XXI secolo'', Castelvecchi, 2006 p.94 </ref>}}
Sentendosi fisicamente inadeguato l'individuo per superare il malessere psicologico ricorre a pratiche chirurgiche per modificare il proprio corpo che spesso non rientra nelle caratteristiche della deformità tanto è vero che «la clinica ci dice che l'angoscia provata dai pazienti che ricorrono a chirurgie estetiche non diminuisce a operazione avvenuta, anzi nella maggior parte dei casi il "problema" si sposta in un'altra regione del corpo o s'incancrenisce in quella che non è stata "operata" bene.» <ref>A. Purgato, ''op.cit.'', p.96</ref>