}}
L''''Alfa Romeo Alfetta GT''' è un'[[autovettura]] sportiva costruita dalla [[casa automobilistica|casa]] milanese dal [[1974]] al [[1987]] nello [[Stabilimento Alfa Romeo di Arese|stabilimento di Arese]].
== Il contesto ==
Nel [[1967]] l'[[Alfa Romeo]] decide di iniziare lo studio per la realizzazione della [[coupé]] che dovrà sostituire negli [[anni 1970|anni settanta]] il modello [[Alfa Romeo Giulia GT|"Giulia GT"]]. Le principali direttive aziendali sono volte alla creazione di una vettura che possa offrire quattro posti comodi (al posto del tradizionale 2+2) con un bagagliaio di buona capienza. L'obiettivo era combattere la concorrenza delle berline sportive compatte (come la [[BMW Serie 02|BMW 2002]]) che offrendo similari prestazioni e maggiore versatilità d'uso stavano raccogliendo un considerevole successo in tutta [[Europa]].
Partendo dalla base meccanica della "Giulia GT" nel [[1968]] viene dato incarico per il nuovo progetto alla "neonata" Italdesign di [[Giorgetto Giugiaro]], in considerazione del fatto che tale progettista aveva seguito la nascita e lo sviluppo della "Giulia GT" negli anni in cui lavorava alla [[Bertone]]. Contemporaneamente, il centro stile Alfa provvederà alla realizzazione di un progetto parallelo. Il risultato finale fu una carrozzeria con i volumi spostati all'indietro<ref>[http://www.quattroruote.it/autoclassiche/automoto/protagoniste/visualizza_articolo.cfm?codice=27932&sez=Protagoniste Alfa Romeo "Alfetta GT - GTV" (Ruoteclassiche giugno 2004)].</ref> e la [[coda tronca]].
== Motorizzazioni e versioni speciali ==
Al momento del lancio nel [[1974]] la motorizzazione di base era costituita dal [[Motore bialbero Alfa Romeo|bialbero]] già montato anche sull'[[Alfa Romeo Alfetta|Alfetta berlina]]. Questo motore con cilindrata di 1779 cm³ ed erogante 122 CV a 5500 giri consentiva all'Alfetta GT di raggiungere i 195 km/h. Nel 1976 vengono introdotte la GT 1.6 1570c.c. 109 CV a 5600 giri che sostituisce la 1.8, viene rivista la mascherina, il tappo del serbatoio è a vista e nel retro si aggiunge la scritta Alfa Romeo sopra la targa; contemporaneamente nasce la '''GTV''' 2.0 (1962 cm³) erogante 122 CV a 5300 giri, si differenzia dalla 1.6 per i rostri ai paraurti, due inserti cromati sulla mascherina e griglie per lo sfogo abitacolo con scritte GTV. Nel 1978 la 2.0 diventa 2.0 L che acquista 8 CV in più raggiungendo i 130 CV a 5400 giri, vengono introdotti le guarnizioni su [[parabrezza]] e [[lunotto]] (incollati in precedenza). Nel 1979 viene proposta la GTV 2.0 Turbodelta che riprende la meccanica della L ma sovralimentato mediante turbocompressore "alfa avio" ed in seguito [[Kühnle, Kopp & Kausch|KKK]], arrivando ad erogare 150 CV, si riconosceva per il cofano motore di colore nero e strisce multicolore con scritta Turbodelta sotto gli sportelli con logo Autodelta. Nel 1980 arriva la seconda serie, sparisce la 1.6 e nasce la '''GTV6''', dotata di un 6 cilindri a V di 60° e cilindrata di 2492 cm³, con una potenza di 160 CV a 6000 giri, un albero a camme per bancata ed iniezione elettronica. La nuova versione si riconosce per le plastiche nere usate, il 2.5 si distingue dalla 2.0 per la gobba sul cofano motore e i nuovi cerchi in lega a 5 dadi. Nel 1983 viene presentata l'ultima versione con un lieve lifting.
L'Alfetta GT è stata una vettura molto apprezzata dalla clientela estera, le cui richieste hanno dato origine a molte piccole serie con dotazioni o motorizzazioni particolari.
{| class="wikitable" style="font-size:91%;float:rightleft; margin-leftright:15px; 2em;line-height:15px"
|-
!Versione || Anni di produzione || Esemplari
La versione "America", monta fin dall'inizio il motore da due litri con iniezione per adeguarsi alle norme [[Stati Uniti d'America|USA]] sulle emissioni. Nel [[Regno Unito]] venivano esportate le versioni "GTS" da 1600 [[centimetro cubo|cm³]] e "GTV Strada" da 2000 cm³, corrispondenti ai modelli di serie, ma completamente accessoriate e con finiture particolarmente curate.
Su richiesta dell'importatore [[Germania|tedesco]], nel [[1977]], l'Autodelta realizzò la "GTV 2.6 V8", in soli 20 esemplari. Dotata del propulsore otto [[motore a V|cilindri a V]] della [[Alfa Romeo Montreal|Montreal]], disponeva di 200 [[cavallo vapore|CV]] e poteva raggiungere i 230 km/h, con [[accelerazione|accelerazioni]] brucianti (0–100 km/h in 7,5").
Due anni più tardi, al fine di ottenere l'omologazione al "Gruppo 4" del Campionato [[Rally]], vennero allestite 400 vetture della versione "Turbodelta", con motorizzazione di due litri alimentata con [[turbocompressore]]. Impiegata nelle [[automobilismo|competizioni]] anche da piloti privati, non otterrà soddisfacenti risultati a causa della scarsa affidabilità meccanica.
Nel [[1981]] viene prodotta la versione "Grand Prix" per celebrare il ritorno dell'Alfa Romeo in [[Formula 1]]. Vengono modificati gli interni (velluto nero a righe grigie, moquette rossa sul pavimento, targhetta con numero progressivo dell'esemplare sul [[cruscotto]], [[volante]] rivestito in pelle) e l'aspetto esteriore (colore carrozzeria esclusivamente rosso con strisce adesive nere all'altezza della linea di cintura e sulla parte bassa della fiancata, paraurti anteriore, paraurti posteriore, alettone anteriore, minigonne e specchio retrovisore esterno in tinta con la carrozzeria, pneumatici maggiorati 195/60 HR15 montati su cerchi in lega neri con bordo argento, quadrifoglio verde sugli sfoghi aria posteriori) ma la motorizzazione resta il due litri strettamente di serie. La versione speciale "Grand Prix" venne allestita in 650 esemplari numerati progressivamente, di cui 250 destinati al mercato italiano, 200 per il mercato francese e 200 per i restanti paesi europei. L'allestimento speciale veniva eseguito dalla Maggiora.
Infine nel [[1984]] vennero realizzati dalla consociata sudafricana 200 esemplari della GTV 3.0 V6 con guida a destra, destinati principalmente al mercato interno ed esportate occasionalmente in altri paesi con circolazione a sinistra.
==L'Alfetta Gt nelle competizioni sportive==
[[File:Alfa Romeo Alfetta GT - Giro Automobilistico d'Italia 1979.jpg|thumb|L'Alfetta GT in gara al [[Giro Automobilistico d'Italia]] del 1979]]
Nelle competizioni sportive l'[[Alfa Romeo|Alfetta GTV]] partecipò sia alle gare dei [[Rally]], sia alle gare del [[Campionato Mondiale Sport Prototipi]] come [[Gruppo 5]], ma ottenne i suoi migliori risultati nel [[Campionato Europeo Turismo]], dove vinse sia nella Divisione3 riservata alle berline, sia nella classifica assoluta riservata a tutte le auto partecipanti. Le vittoria nella Div3 arrivò nel [[1976]], nel [[1977]] e nel [[1981]], mentre le vittorie assolute arrivarono con la nuova [[Alfa Romeo|Alfetta GTV V6 2500]] prodotta dal 1980 al 1986, la quale vinse consecutivamente il [[Campionato Europeo Turismo]] dal [[1982]] al [[1985]], stavolta nella categoria assoluta, dove arrivò a battere avversari agguerriti come [[Audi]], [[BMW]] e [[Jaguar]]. Altre vittorie in questa categoria arrivarono nel [[Campionato Francese Turismo]] nel [[1983]] e nel [[1984]], sia nel [[BTCC|Campionato Turismo Britannico]] nel [[1983]], più altre vittorie minori nel [[Campionato Europeo Montagna]] e negli altri campionati, ossia il [[Campionato Italiano Velocità Montagna]] e il [[Campionato Svizzero Turismo]].
Nei rallyes un risultato significativo fu la vittoria del titolo italiano 1978 nella categoria Gruppo 2 grazie a Mauro Pregliasco e Vito Reisoli.
|