Lingua sacra: differenze tra le versioni

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* [[Lingua siriaca]] nel [[cristianesimo siriaco]] rappresentato dalla [[Chiesa d'Oriente]], [[Chiesa cattolica caldea]], [[Chiesa cattolica sira]], [[Chiesa ortodossa siriaca]], [[Chiesa maronita]] e [[Chiesa cristiana di san Tommaso]]
 
L'ampio utilizzo del [[lingua greca | greco]], nella liturgia romana, continuò, in teoria; fu ampiamente utilizzato in maniera regolare durante la [[messa papale]], che non venne celebrata per qualche tempo. L'uso continuo del greco nella liturgia romana venne ad essere sostituito in parte dal latino dal regno di Papa [[Papa Damaso I]]. A poco a poco, la liturgia romana assunse sempre di più il latino, e rimasero solo poche parole di [[lingua ebraica|ebraico]] e greco. L'adozione del latino fu ulteriormente favorita quando la versione [[Vetus Latina]] della [[Bibbia]] fu rivista e sue parti vennero nuovamente tradotte dall'ebraico originale e greco da [[San Gerolamo]] nella sua [[Vulgata]]. Il latino continuò ad essere la lingua della liturgia e delle comunicazioni della Chiesa occidentale. Uno dei motivi pratici, potrebbe essere stato che non esistevano vernacoli standardizzati in tutto il [[Medioevo]]. Lo slavo ecclesiastico venne utilizzato per la celebrazione della liturgia romana nel [[IX secolo]] (due volte, 867-873 e 880-885).
 
Verso la metà del [[XVI secolo]], il [[Concilio di Trento]] respinse una proposta per introdurre le lingue nazionali, in quanto la cosa fu vista come potenziale divisione all'unità cattolica.