Il cigno di Tuonela: differenze tra le versioni

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Il Cigno di Tuonela è certamente il più celebre ed eseguito dei quattro movimenti della suite. Terminato nel 1893, quasi contemporaneamente al [[Prélude à l'après-midi d'un faune]] di [[Claude Debussy]] (con il quale presenta notevoli affinità, secondo Harry Halbreich <ref>Harry Halbreich; note tratte dall’album CBS S77504</ref>), descrive l’ambiente tetro e funereo di [[Tuonela]] (l’equivalente nella letteratura mitologica finlandese dell’[[Ade]] ellenica, ovvero il regno dei defunti) dove si muove il misterioso Cigno dispensatore di morte <ref name=cale>Giovanni Calendoli: La grande musica: Dalla scuola nazionale russa a Puccini - Mondadori Editore 1979, pag. 86
</ref>. In origine Sibelius aveva concepito il brano come preludio per un’opera, progettata e mai portata a compimento, dal titolo ''La creazionecostruzione della barca'' <ref>Andreas Kluge: note tratte dall’album Sony SBK 48271</ref>.
 
La parte del Cigno è affidata da Sibelius al timbro nasale e quasi animalesco del [[corno inglese]], mentre la descrizione della cupa atmosfera del regno dei morti spetta prevalentemente agli [[strumenti ad arco|archi]]. Con grande maestria Sibelius alterna sonorità gelide (il [[Abbellimento#Tremolo|tremolo]] dei [[violini]]) ad altre dolenti e angosciose (la solenne cantabilità delle [[viola (strumento musicale)|viole]]). Gli interventi delle altre sezioni orchestrali, tra cui spicca la parte solistica affidata al [[violoncello]], contribuiscono a destare con le loro varie sonorità l’idea della catastrofe causata dalla morte. Nel movimento si alterna un Andante molto sostenuto ad un Meno moderato; il tono oscuro della musica e l’acuto senso di morte vengono interrotti da un breve sprazzo di luce in [[do maggiore]], che poi scompare nelle tenebre con la stessa rapidità con cui era apparso <ref>Esa-Pekka Salonen: note tratte dall’album Sony SK 48067</ref>.