Pagamento del tributo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Stile: aggiungo nota
Riga 69:
L'illuminazione, più che il disegno di contorno, definisce la forma plastica delle figure, facendole assomigliare a voluminose sculture.
 
Cristo è il centro sia geometrico che spirituale della scena. La sua testa, improntata a un delicato sfumato, è stata attribuita alla mano di Masolino ([[Roberto Longhi|Longhi]], Berti, Meiss, Parronchi, Bologna) grazie al confronto, ad esempio, con la testa di [[Adamo]] nel vicino episodio della ''[[Tentazione di Adamo ed Eva|Tentazione]]''<ref<>{{cita|De Vecchi|p. 99}}</ref>. La testa di Cristo è dolcemente sfumata, al contrario di quelle segnate da aspre ombre degli apostoli. Oltre a scelte stilistiche, il fatto di dare a Cristo il volto di Adamo era suffragato anche da argomenti teologici. Masolino aveva dopotutto beneficiato, probabilmente, dell'aiuto di Masaccio nella costruzione prospettica della scena della ''[[Guarigione dello storpio e resurrezione di Tabita]]'' o nella pittura del paesaggio della contigua ''[[Predica di san Pietro]]''.
 
Il gruppo centrale, con la caratteristica disposizione a semicerchio, venne probabilmente ispirato al gruppo scultoreo dei ''[[Quattro Santi Coronati (Nanni di Banco)|Quattro Santi Coronati]]'' di [[Nanni di Banco]]. A differenza dello scultore però, Masaccio non era interessato ad una citazione antiquaria dell'[[arte romana]], come dimostrano i suoi panneggi che, per quanto realizzati studiando i dettagli delle statue antiche, non le imitano. La disposizione a semicerchio poteva anche derivare dalle composizioni [[paleocristiane]] del Cristo tra gli Apostoli.