Scuola di San Vittore: differenze tra le versioni

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Guglielmo vi si ritirò per distaccarsi da [[Pietro Abelardo|Abelardo]] con il quale era entrato nella dura polemica della [[disputa sugli universali]]. La canonica di San Vittore apparteneva all'antica famiglia religiosa dei [[Canonici Regolari della Congregazione di San Vittore|Canonici Regolari]] che seguivano la [[regola di Sant'Agostino]]; si distinguevano dai [[monaci]] in quanto erano chierici, professavano la vita comune in cenobi situati dentro le città e si dedicavano prevalentemente al culto liturgico in coro, alla meditazione, al [[giardinaggio]], allo studio della Sacra Scrittura e dei Padri della chiesa. Dopo Guglielmo i primi [[priori]] furono [[Ugo di San Vittore]] e [[Riccardo di San Vittore|Riccardo]]. Altri maestri significativi della scuola furono [[Goffredo di San Vittore|Goffredo]] e [[Gualtiero di San Vittore|Gualtiero]].
 
I caratteri principali della scuola furono il [[misticismo]] e l'esaltazione della [[fedeFede]], però ciò non postulava una negazione dello studio e della ragione umana, anzi essi sostennero in varie opere come il sapere e tutte le arti naturali servano alla scienza divina.
 
Un'eccezione fu la condanna della [[filosofia]] nel libello ''Contra quattuor labyrinthos Franciae'', attribuito a Gualtiero.
 
Ugo e Riccardo in particolare si sforzarono di cercare un fondamento della ragione umana nella filosofia di [[Sant'Agostino]], trovando nella prima formulazione dell'[[innatismo]] dei principi della verità un collegamento con i termini agostiniani dell'illuminazione dell'anima e della [[Grazia (teologia)|graziaGrazia]].
 
A partire da queste teorie essi innestarono una complessa ricerca psicologica per descrivere l'atto dell'apprendimento conoscitivo naturale, dopo di che, tramite la [[meditazione]] e la [[contemplazione]] e con l'aiuto della fede e della grazia, si poteva assurgere alla comprensione delle verità soprannaturali.
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Ugo di San Vittore fu il primo filosofo cristiano a realizzare un'opera sistematica di [[teologia]], il ''De sacramentis christianae fidei'', scritta tra il [[1136]] e il [[1141]].
 
I vittorini per quanto riguarda la filosofia [[scolastica (filosofia)|scolastica]] quindi furono tra i primi a trattare in maniera compiuta nelle loro opere un contemperamento tra scienza e fede: la realtà razionale in definitiva era considerata all'interno delle più ampie verità della rivelazione delle [[sacreSacre scrittureScritture]], attraverso le quali proveniva la luce e l'ispirazione per la comprensione del sapere profano.
 
==Bibliografia==