Sequencer: differenze tra le versioni

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L'MC8 era dotato di molta più memoria del prototipo di Dyck e disponeva di otto tracce programmabili. Come molti sintetizzatori della metà degli [[anni 1970|anni settanta]], utilizzava la tecnologia digitale solo per quanto concerneva la memoria, mentre le uscite erano analogiche poiché non esisteva ancora un segnale di controllo digitale. Grazie alle otto uscite di controllo era possibile così pilotare anche più di uno strumento alla volta o di sfruttare lo strumento controllato in maniera [[polifonia|polifonica]]. Il MicroComposer era difficile da programmare; tramite una piccola tastiera numerica era necessario inserire complicate sequenze numeriche relative agli eventi da memorizzare e riprodurre.
 
[[File:Korg SQ-10.JPG|thumb|right|150pxupright=0.7| '''sequencer analogico''']]
Solo successivamente nacquero anche sequenziatori che permettevano di memorizzare una sequenza di note semplicemente suonandola. Sebbene tali macchine avessero una compatibilità limitata, ricoprirono un ruolo fondamentale nello sviluppo della [[musica elettronica]] degli [[anni 1980|anni ottanta]] dato che permisero la composizione e l'esecuzione di brani anche ai musicisti amatoriali.