Seri Thai: differenze tra le versioni

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Con il controllo sulle frontiere e sulla corrispondenza con l'estero rigidamente in mano agli eserciti thai e giapponese, Pridi poté far sapere agli alleati come procedeva l'organizzazione di Seri Thai nel Paese solo nel marzo del 1943, quando un suo emissario giunse in Cina e si mise in contatto con le forze di [[Chiang Kai-shek]]. Tra le proposte di Pridi, vi era quella di formare un governo in esilio in Cina in modo che fosse ritenuto illegittimo quello di Phibun, ma l'idea fu giudicata impraticabile per la difficoltà di far arrivare in Cina personalità politiche thai di fama internazionale e per il timore che la Cina manipolasse tale governo a proprio tornaconto.<ref name=Stowe272-275/> Una delle principali preoccupazioni dei vertici di Seri Thai era infatti quella di evitare che la Thailandia fosse punita in modo troppo pesante dagli Alleati in caso di sconfitta del Giappone e di Phibun nel conflitto.
 
Grosse difficoltà ebbe lo sviluppo di Seri Thai nei primi mesi a causa della crescente propaganda del regime di Phibun, che grazie al successo nella [[guerra franco-thailandese]] e a svariate iniziative [[populismo|populiste]] vedeva allargarsi il consenso della popolazione al suo governo. Nel trattato di Bangkok del luglio 1943, i giapponesi concessero alla Thailandia di annettersi altri territori a nord, dopo che dal 1942 truppe thai stavano partecipando alla [[Conquista giapponese della Birmania|campagna della Birmania]], e a sud grazie all'[[campagna della Malesia|invasione giapponese della Malesia]]. Ai thailandesi veniva inoltre assegnata una parte importante nella [[sfera di co-prosperità della Grande Asia orientale]] ideata dal Giappone, con cui veniva loro promessa la supremazia sul ricco [[Sud-est asiatico]], leader a quel tempo dei mercati mondiali della gomma e dello stagno. Questi obiettivi accrebbero ulteriormente la popolarità di Phibun.<ref name=siamheritage/>
 
L'economia thailandese era invece vicina alla bancarotta. Oltre ad aver praticamente azzerato le esportazioni, il Paese doveva farsi carico delle spese per mantenere il grande esercito imperiale. Gli oltre 50.000 soldati giapponesi prendevano tutto ciò di cui avevano bisogno senza pagare, trattando male i locali e creando malcontento. Vi erano inoltre da sostenere le spese di guerra, tra le quali la costruzione di grandi strade nel nord-ovest per agevolare il passaggio delle truppe di occupazione dirette alla conquista della Birmania.<ref>Stowe, p. 233</ref> I bombardamenti alleati su Bangkok, iniziati con l'entrata in guerra, si intensificavano. Tra il 1938 e la fine del 1942, il costo della vita era raddoppiato. Cominciarono a mancare generi di prima necessità.<ref>Stowe, pp.239-240</ref>