Sant'Angelo in Formis: differenze tra le versioni

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==Geografia==
L'abitato si suddivide in tre "quartieri": i moderni "Sant'Iorio" e "Rione Case" a valle, l'antico "Sant'Angelo in Formis" più a monte.
 
==Storia==
In epoca romana vi sorgeva il "tempio di [[Diana]] Tifatina" (dal nome del monte), di cui si conservano alcuni reperti al [[Museo Campano]] in [[Capua]]. Dal [[X secolo]] d.C., sui resti del tempio, venne edificata una prima chiesa, mantenendo parti del basamento e della pavimentazione, nonché riutilizzando le colonne romane ripristinate per dividere le navate.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{vedi anche|Abbazia di Sant'Angelo in Formis}}
* Abbazia di Sant'Angelo in Formis. Di fronte all'abbazia si apre un piazzale a terrazza, che offre una vista panoramica su [[Capua]].
*La storica abbazia di Sant'Angelo in Formis".
* È stata ipotizzata la presenza di un [[arco trionfale|arco]] [[Roma (città antica)|romano]] dedicato all'imperatore [[Settimio Severo]] dalla città di ''[[Capua antica|Capua]]'', sulla base di un'iscrizione<ref>{{CIL|10|3834}}</ref> e della più antica denominazione del santuario, ricordato nei documenti come ''ad arcum Dianae'' ("presso l'arco di Diana"), ma non se ne sono rinvenuti resti<ref>Silvio De Maria, ''Gli archi onorari di Roma e dell'Italia romana'', Roma 1988, pp.192 e 326 (n.106); come "arco di Diana" è attualmente indicata la porta di accesso all'abbazia, di costruzione medievale.</ref>.
 
Di fronte all'abbazia si apre un piazzale a terrazza, che offre una vista panoramica su [[Capua]].
 
È stata ipotizzata la presenza di un [[arco trionfale|arco]] [[Roma (città antica)|romano]] dedicato all'imperatore [[Settimio Severo]] dalla città di ''[[Capua antica|Capua]]'', sulla base di un'iscrizione<ref>{{CIL|10|3834}}</ref> e della più antica denominazione del santuario, ricordato nei documenti come ''ad arcum Dianae'' ("presso l'arco di Diana"), ma non se ne sono rinvenuti resti<ref>Silvio De Maria, ''Gli archi onorari di Roma e dell'Italia romana'', Roma 1988, pp.192 e 326 (n.106); come "arco di Diana" è attualmente indicata la porta di accesso all'abbazia, di costruzione medievale.</ref>.
 
Nei pressi della frazione:
*il "bosco di San Vito e Sansò", cornice naturale del Tifata con flora tipica della [[macchia mediterranea]], oltre a rovi di more ed alberi di fico di crescita spontanea;
*il "cimiteroCimitero garibaldino", che ospita i caduti [[Giuseppe Garibaldi|garibaldini]] dell'assedio di Capua del [[1860]];
*il "ponte Annibale", che attraversa il [[Volturno]], collegando la frazione con l'abitato di "Triflisco" (frazione di [[Bellona (Italia)|Bellona]]), e che sorge sul luogo dove forse si trovava il ponte utilizzato dall'esercito [[cartagine]]se, per attraversare il fiume durante la [[seconda guerra punica]] e conquistare così [[Capua (antica)|Capua]] (216 a.C.).
 
==Note==