Gennaro Luzio: differenze tra le versioni
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Nacque a Napoli nel 1740, ma le notizie sulla sua vita rimangono poche e frammentarie.
Il Luzio fece il suo debutto nel 1765 al [[teatro dei Fiorentini]] di Napoli nel ruolo di Ciommo in un'opera di [[Gennaro Astarita]] "Il corsaro algerino" su libretto di [[Giuseppe Palomba]].
Ottenne ben presto un successo lusinghiero, cresciuto nel corso della sua carriera.
Nel [[1778]] è Don Polidoro nella prima assoluta di [[L'italiana in Londra]] di Cimarosa con [[Girolamo Crescentini]] al [[Teatro Valle]] di Roma e nel [[1786]] Don Nardi nella prima assoluta di ''Le trame deluse'' di Cimarosa al [[Teatro Nuovo (Napoli)|Teatro Nuovo]] di Napoli.
Nel [[1788]] è Titta ne [[La cosa rara]] di [[Vicente Martín y Soler]] con [[Giacomo David]] al [[Teatro San Carlo]] di Napoli dove nel [[1789]] è Timagene nella prima assoluta di ''Alessandro nell'Indie'' di [[Pietro Alessandro Guglielmi]] con David.
Nel [[1790]] canta nella prime assolute di ''Te Deum'' e di ''Domine salvum fac regem'' di [[François-Joseph Gossec]] al [[Campo di Marte (Parigi)]].
L'ultima apparizione fu nel 1821 al Teatro Nuovo di Napoli, in un'opera di [[Pietro Generali (compositore)|Pietro Generali Mercandetti]] dal titolo "La testa meravigliosa" su libretto di [[Andrea Leone Tottola]].
Rimangono ignoti la data e il luogo di morte. Il figlio del Luzio, Gennarino (1775 circa - Napoli 1855), conosciuto con il soprannome di ''Pappone'', fu cantante di fama nella prima metà dell'[[Ottocento]].
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