Borgo Santa Lucia: differenze tra le versioni

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I [[viceré di Napoli|viceré spagnoli]], fra il '600 ed il '700, tennero in particolare considerazione il luogo, decidendo di abbellirlo con numerosi interventi, fra i quali il più importante fu quello affidato nel [[1599]] dal viceré [[Enrique de Guzmán|Enrico di Gusman]] conte di Olivares a [[Domenico Fontana]] il quale con la sistemazione della vecchia rua dei Provenzali, che venne rettificata e chiamata ''strada Gusmana'' per l'azione del viceré, trasformò un borgo di pescatori e commercianti in uno dei siti più prestigiosi dell'epoca. Con l'arrivo dei [[Borbone di Napoli|Borbone a Napoli]], i lucìani divennero intimi dei re, che se ne servirono come artigiani e fornitori della real casa (famoso, in proposito, l'aneddoto dell'ostricaro fisico).
 
“Fino al 1600 questa strada era ingombra tutta di poveri abitati di pescatori, formando piuttosto una rozza borgata che una via di città Capitale. Gusmano di Olivares, vicerèviceré spagnolo, cominciò a togliere via quelle casucce ed a facilitarne la discesa. Quel tratto di strada che dalla reggia viene giù fino al mare, era già denominato via Gusmana dal suo nome; ma avendo messo una statua di Giove Terminale fu detta del gigante. Ebbe poi il nome di Santa Lucia da una chiesa intitolata a questa Vergine che fu demolita per allivellare la strada.”<ref>{{Cita libro|nome=Achille|cognome=de Lauzières|titolo=Descrizione della città di Napoli e delle sue vicinanze divisa in XXX giornate: Opera corredata di figure intagliate in legno sia per dilucidazione delle cose narrate e sia per ricordo delle cose vedute. A cura e spese di Gaetano Nobile. (Giornata 1 - 3 von A. de Lauzières, giornata 4 - 12 von Raffaele d'Ambra.) [Vortitel]: (Un mese a Napoli.)|url=https://books.google.com/books?id=vgNAAAAAcAAJ|accesso=4 giugno 2016|data=1º gennaio 1855|editore=Stab. Tipografico di Gaetano Nobile}}</ref>
 
La località divenne meta rinomata del turismo d'élite organizzato nel cosiddetto ''[[Grand Tour]]'', e nel corso del settecento i principi di Francavilla vi costruirono un casino fra il mare e via Chiatamone, di cui furono ospiti molti personaggi celebri (fra cui [[Giacomo Casanova]]) e che poi passò prima in proprietà della famiglia reale e, poi, di [[Alexandre Dumas (padre)|Alessandro Dumas]]; dell'antico luogo di delizie, tanto apprezzato dalla regina [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|Maria Carolina]], è oggi visibile solo un'ala superstite che si erge ancora alle spalle del centro congressi universitario.