Gaio Valerio Flacco (poeta): differenze tra le versioni

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[[File:Moreau - Jason et Médée.jpg|thumb|[[Giasone (mitologia)|Giasone]] e [[Medea (mitologia)|Medea]], protagonisti degli ''[[Argonautica]]'' di Flacco. Dipinto di [[Gustave Moreau]]]]
{{Bio
|Nome = Gaio Valerio
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L'unica opera che abbiamo, gli ''[[Argonautica]]'', dedicata a Vespasiano per le sue conquiste in [[Britannia]], fu scritta in parte durante la vittoria sui Giudei, o poco più tardi la distruzione di [[Gerusalemme]] da parte di Tito avvenuta nel [[70]]. Pare, dai cenni nel testo sull'[[eruzione vulcanica|eruzione]] del [[Vesuvio]] ([[79]]), e dai riferimenti ad altri avvenimenti successivi, che la stesura del poema abbia tenuto occupato l'autore molto a lungo; alcuni studiosi parlano di due decenni.
 
Gli ''Argonautica'' sono un [[poema epico]] in otto libri sulla conquista del [[Vello d'oro]]. Il poema ci è stato tramandato molto frammentato, e finisce bruscamente con la richiesta di [[Medea (mitologia)|Medea]] di accompagnare [[Giasone (mitologia)|Giasone]] nel suo viaggio verso casa. Non si sa esattamente se l'ultima parte dell'opera è andata perduta o se non fu scritta affatto. Le Argonautiche sono una libera imitazione e in parte rielaborazione del lavoro [[Le Argonautiche (Apollonio Rodio)|omonimo]] (gr. Ἀργοναυτικά) di [[Apollonio Rodio]], già famoso presso i [[Civiltà romana|Romani]] nella versione e adattamento di [[Publio Terenzio Varrone Atacino]]. L'oggetto dell'opera è la glorificazione di Vespasiano per aver reso più sicuro l'[[impero romano]] alla frontiera britannica e per avere favorito i viaggi nell'Oceano (allo stesso modo in cui l'Eusino fu aperto dalla nave [[Argo (nave)|Argo]]).
 
Molti hanno stimato positivamente lo stile di Flacco, e alcuni critici hanno sottolineato la sua vivacità nelle descrizioni e la sua sensibilità e intuito psicologico nella resa dei personaggi con i loro caratteri e affetti, ad esempio di Medea. La sua espressione è pura, il suo stile corretto, i suoi versi sono lineari, sebbene monotoni. D'altro canto, egli manca di originalità, e la sua poetica, sebbene libera da grandi difetti, appare artificiosa e troppo elaborata. Il suo modello, anche per quanto riguarda la concezione dell'esistenza, fu [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], a cui egli fu molto inferiore in gusto e lucidità. Le sue esagerazioni retoriche lo rendono difficile da leggere, il che fa comprendere la sua impopolarità nei tempi antichi. Nel Medioevo l'opera, non più letta, fu dimenticata.