Sumatriptan: differenze tra le versioni

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''Miocardite eosinofila:'' in letteratura è descritto un caso di miocardite eosinofila associata all'assunzione di sumatriptan, probabilmente causata da una reazione di ipersensibilità al farmaco. In seguito a sospensione del sumatriptan e trattamento con [[prednisone]], ACE-inibitori, beta-bloccanti e [[diuretici]], entro otto mesi si è verificato il recupero della funzionalità ventricolare<ref>Al Ali A.M. et al., Can J Cardiol., 2006, 22(14), 1233</ref>.
 
''Gravidanza:'' l'impiego di sumatriptan durante la [[gravidanza]] può determinare un aumento dell'incidenza di parti prematuri o di ridotto peso alla nascita<ref>Olesen C. et al., Headache, 2000, 40(1), 20</ref>. Gli studi clinici di comparazione con pazienti in gravidanza trattate con altri farmaci ad azione antiemicranica non hanno evidenziato un aumento del rischio di sviluppare malformazioni; l'incidenza di effetti congeniti causati dall'uso di sumatriptan in gravidanza è risultata comparabile a quella riscontrata nella popolazione generale<ref>Shuhaiber S. et al., Neurology, 1998, 51(2), 581</ref><ref>O’QuinnO'Quinn S. et al., Arch Gynecol Obstet., 1999, 263 (1-2), 7</ref><ref>Kallen B., Lygner P.E., Headache, 2001, 41(4), 351</ref><ref>Hilaire M.L. et al., Ann Pharmacother., 2004, 38(10), 1726</ref>. La FDA ha inserito il sumatriptan in classe C per l'impiego in gravidanza (la classe C comprende i farmaci i cui studi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto e per i quali non sono disponibili studi specifici sull'uomo, e i farmaci per i quali non sono disponibili studi né sull'uomo né sull'animale). La somministrazione di sumatriptan in gravidanza deve essere riservata ai casi di effettiva necessità, dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Si raccomanda di assumere il minimo dosaggio efficace e di monitorare segni e/o sintomi riconducibili ad una eventuale tossicità del farmaco
 
''Allattamento:'' sono disponibili dati limitati riguardanti l'assunzione di sumatriptan durante l'allattamento. Il sumatriptan viene escreto nel latte materno; in uno studio clinico, la quantità di farmaco a cui il bambino viene esposto durante l'allattamento è risultata pari a circa 3,5% della dose assunta dalla madre per via sottocutanea e non sembra causare effetti avversi<ref>Wojnar-Horton R.E., Br J Clin Pharmacol., 1996, 41(3), 217</ref>. L'esposizione del bambino a sumatriptan può essere ridotta evitando l'allattamento nelle 12 ore successive all'assunzione del farmaco