Camicia Nera (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni

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Nel mattino del 6 ottobre lasciò Messina con i tre gemelli insieme alla III Divisione (''Trento'', ''[[Trieste (incrociatore)|Trieste]]'', ''Bolzano'') in appoggio, con altre unità, all'operazione «CV» che vedeva 2 [[nave cargo|mercantili]] e 4 cacciatorpediniere in [[rotta navale|rotta]] per la [[Libia]]; tutte le navi tornarono comunque in porto in seguito all'avvistamento di [[nave da battaglia|navi da battaglia]] inglesi<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4010-23OCT01.htm 1940<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nella notte tra l'11 ed il 12 ottobre 1940 fu inviato a pattugliare – al comando del [[capitano di fregata]] Giovanni Oliva –, insieme alle tre unità della XI Squadriglia ed alle [[torpediniera|torpediniere]] della I Squadriglia (''[[Alcione (torpediniera 1938)|Alcione]]'', ''[[Airone (torpediniera 1938)|Airone]]'', ''[[Ariel (torpediniera)|Ariel]]'') l'[[area]] ad est di [[Malta]], alla ricerca di navi britanniche che avrebbero dovuto trovarsi in quella zona<ref name="Rocca">Gianni Rocca, ''Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale'', pp. 48-49</ref><ref name="Capo Passero">[http://www.regiamarinaitaliana.it/Capo%20Passero.html Capo Passero<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nelle prime ore della notte del 12 ottobre le tre torpediniere della I Squadriglia attaccarono l'incrociatore leggero [[HMS Ajax (22)|HMS ''Ajax'']], che faceva parte di un più ampio schieramento navale britannico che stava tornando ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] dopo aver scortato un [[convoglio navale|convoglio]] per Malta: ne derivò un violento e confuso [[combattimento|scontro]] in seguito al quale vennero affondate l<nowiki>’</nowiki>''Airone'' e l<nowiki>’</nowiki>''Ariel'', mentre l<nowiki>’</nowiki>''Ajax'' ebbe [[danno|danni]] non gravi<ref name="Rocca"/><ref name="Capo Passero"/>. Prima di attaccare, all’1all'1.37, le torpediniere avevano lanciato un segnale di scoperta, che fu ricevuto in tempi diversi dai cacciatorpediniere della XI Squadriglia: il ''Camicia Nera'', dopo averlo ricevuto, virò verso [[settentrione]] e, avvistato l’incrociatorel'incrociatore britannico alle 2.47, si portò all’all'[[attacco (guerra)|attacco]] sparando due [[salva (artiglieria)|salve]] con i cannoni e quindi ripiegando per evitare di essere colpito (erano infatti già stati seriamente danneggiati l<nowiki>’</nowiki>''Aviere'' e l<nowiki>’</nowiki>''Artigliere'')<ref name="Rocca"/><ref name="Capo Passero"/><ref>[http://www.regiamarina.net/detail_text.asp?nid=61&lid=2 Azione di Capo Passero<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Verso le quattro del [[mattino]] il ''Camicia Nera'' prese a rimorchio l<nowiki>’</nowiki>''Artigliere'', immobilizzato ed in fiamme, ma alle 8.10 le due unità furono attaccate da aerei, mentre all'orizzonte vennero avvistati due incrociatori e tre cacciatorpediniere britannici: il ''Camicia Nera'' dovette lasciare i [[cavo|cavi]] e diresse a tutta velocità per [[Augusta (Italia)|Augusta]]; mentre l<nowiki>’</nowiki>''Artigliere'' veniva affondato dal tiro dell'incrociatore [[HMS York (90)|HMS ''York'']], il ''Camicia Nera'', copertosi la ritirata mediante una [[cortina fumogena]], riuscì ad eludere la caccia aeronavale procedendo a tutta velocità verso il porto siciliano, dove giunse indenne verso [[Mezzogiorno (parte del giorno)|mezzogiorno]]<ref name="Rocca"/><ref name="Capo Passero"/>.
 
Nel 1941 il pezzo illuminante fu sostituito con un quinto [[cannone]] da 120&nbsp;mm<ref name="Ct classe Soldati">[http://www.regiamarinaitaliana.it/Ct%20classe%20Soldati.html Ct classe Soldati<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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L'8 febbraio 1941 salpò da Napoli e si aggregò ad una formazione salpata da La Spezia e formata dalle altre unità delle Squadriglie XIII (''[[Granatiere (D 550)|Granatiere]]'', ''[[Bersagliere (cacciatorpediniere 1939)|Bersagliere]]'', ''[[Fuciliere (cacciatorpediniere 1937)|Fuciliere]]'', ''[[Alpino (cacciatorpediniere 1939)|Alpino]]'') e X (''[[Maestrale (cacciatorpediniere)|Maestrale]]'', ''[[Grecale (cacciatorpediniere)|Grecale]]'', ''[[Libeccio (cacciatorpediniere)|Libeccio]]'', ''[[Scirocco (cacciatorpediniere)|Scirocco]]'') ed alle corazzate ''Vittorio Veneto'', ''Cesare'' e ''[[Andrea Doria (nave da battaglia 1913)|Doria]]'' per intercettare la formazione britannica diretta a [[Genova]] per [[bombardamento navale di Genova (1941)|bombardare tale città]]; l'indomani la squadra italiana si congiunse alla III Divisione incrociatori (''Trento'', ''[[Trieste (incrociatore)|Trieste]]'', ''[[Bolzano (incrociatore)|Bolzano]]'') che con i cacciatorpediniere ''[[Carabiniere (cacciatorpediniere 1938)|Carabiniere]]'' e ''[[Corazziere (cacciatorpediniere 1939)|Corazziere]]'' era partita da [[Messina]], ma non riuscì né ad impedire il bombardamento, né ad individuare le navi inglesi<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4102-29FEB01.htm 1 February, Saturday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', pp. 253 e ss.</ref>.
 
Il 24 febbraio 1941 scortò da Napoli a Tripoli, insieme ai cacciatorpediniere ''Baleno'', ''[[Geniere (cacciatorpediniere 1938)|Geniere]]'' e ''[[Saetta (cacciatorpediniere)|Saetta]]'' ed alle torpediniere ''[[Aldebaran (torpediniera 1936)|Aldebaran]]'' ed ''[[Orione (torpediniera 1938)|Orione]]'', i trasporti truppe ''Marco Polo'', ''Conte Rosso'', ''Esperia'' e ''Victoria''<ref name="1 February, Saturday">[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4102-29FEB02.htm 1 February, Saturday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name="Giorgerini-1">Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', p. 459</ref><ref name="trentoincina"/>. Come scorta indiretta si aggiungevano gli incrociatori leggeri ''[[Armando Diaz (incrociatore)|Diaz]]'' e ''[[Giovanni delle Bande Nere (incrociatore)|Bande Nere]]'' ed i cacciatorpediniere ''[[Ascari (cacciatorpediniere)|Ascari]]'' e ''[[Corazziere (cacciatorpediniere 1939)|Corazziere]]'': l’indomanil'indomani il [[sommergibile]] britannico ''Upright'' silurò il ''Diaz'', che s’inabissòs'inabissò in posizione 34°33’33' N e 11°45’45' E, trascinando con sé la maggior parte del proprio equipaggio<ref name="1 February, Saturday" /><ref name="Giorgerini-1"/><ref name="trentoincina"/>.
 
Dal 12 al 13 marzo scortò da Napoli a Tripoli, insieme ai cacciatorpediniere ''[[Folgore (cacciatorpediniere)|Folgore]]'' (che però, provenendo da Palermo, si aggiunse solo in un secondo tempo) e ''Geniere'', un convoglio composto dai trasporti truppe ''[[Conte Rosso (transatlantico)|Conte Rosso]]'', ''Marco Polo'' e ''Victoria''<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4103-30MAR01.htm 1 March, Saturday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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Alle 8.10 del 21 novembre lasciò Napoli insieme ad ''Aviere'', ''Geniere'', ''Corazziere'' e ''Carabiniere'' ed agli incrociatori ''[[Giuseppe Garibaldi (incrociatore 1936)|Garibaldi]]'' e ''[[Duca degli Abruzzi (incrociatore)|Duca degli Abruzzi]]'' per fungere da scorta indiretta a due convogli per la Libia<ref name=autogenerato1>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4111-38NOV02.htm KMS Kormoran and HMAS Sydney, KMS Atlantis and HMS Dunedin lost, November 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'operazione fallì in seguito ad attacchi aerei e subacquei (che danneggiarono gravemente il ''Duca degli Abruzzi'' e l'[[incrociatore pesante]] ''Trieste'') ed il ''Camicia Nera'' fu distaccato per scortare durante il rientro a Taranto la [[petroliera|nave cisterna]] ''Iridio Mantovani''<ref name=autogenerato1 />.
 
Il 13 dicembre, alle 19.40, salpò da Taranto insieme alla corazzata ''[[Andrea Doria (nave da battaglia 1913)|Doria]]'', agli incrociatori ''[[Muzio Attendolo (incrociatore)|Attendolo]]'' e ''Duca d’Aostad'Aosta'' ed ai cacciatorpediniere ''Ascari'' ed ''Aviere'' per fornire scorta indiretta all’operazioneall'operazione «M 41» (tre convogli per la Libia composti da 6 mercantili, 5 cacciatorpediniere ed una torpediniera), che però fu funestata dagli attacchi sottomarini, che affondarono due trasporti (il ''Fabio Filzi'' ed il ''Carlo del Greco'') e danneggiarono seriamente la corazzata ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]''; il ''Camicia Nera'' fu distaccato per scortare la ''Vittorio Veneto'' in rientro a Taranto, insieme ai cacciatorpediniere ''Vivaldi'', ''Da Noli'', ''Geniere'', ''Carabiniere'' ed ''Aviere'' ed alle torpediniere ''[[Lince (torpediniera)|Lince]]'' ed ''[[Aretusa (torpediniera)|Aretusa]]''<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4112-39DEC01.htm 1 December, Monday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 16 dicembre fornì copertura ravvicinata – insieme ad ''Ascari'' ed ''Aviere'', alla corazzata ''[[Caio Duilio (nave da battaglia 1937)|Duilio]]'' ed agli incrociatori ''Duca d'Aosta'', ''Attendolo'' e ''Montecuccoli'' – ad un'operazione di convogliamento per la Libia, la «M 42» (che vide l'impiego in tutto di 4 trasporti con a bordo 14.770 t di rifornimenti e 212 militari, 7 cacciatorpediniere ed una torpediniera), conclusa con successo<ref>Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', p. 342-511</ref><ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4112-39DEC02.htm 1 December, Monday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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Il 4 ottobre si aggregò, insieme ai cacciatorpediniere ''[[Saetta (cacciatorpediniere)|Saetta]]'' e ''Pigafetta'', alla scorta (della quale facevano già parte i cacciatorpediniere ''[[Folgore (cacciatorpediniere)|Folgore]]'' e ''[[Nicolò Zeno (cacciatorpediniere)|Zeno]]'' e la torpediniera ''[[Antares (torpediniera 1936)|Antares]]'') della motonave ''Sestriere'', partita da Brindisi e diretta a [[Bengasi]] con un importante carico (3030 t di [[combustibile|combustibili]], 70 di [[munizioni]], 28 [[carro armato|carri armati]], 144 [[veicolo|veicoli]], 1060 t di altri materiali)<ref name="Giorgerini-2">Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', pp. 530-531</ref>. Nella mattinata del 6 ottobre il Camicia Nera e lo Zeno diressero per [[Navarino (Grecia)|Navarino]] lasciando il convoglio che tuttavia, nonostante continui attacchi di [[bombardiere|bombardieri]] [[USAAF|statunitensi]], giunse in porto indenne alle 11.30 del 7 ottobre<ref name="Giorgerini-2"/>.
 
Il 17 ottobre di quell’annoquell'anno l’unitàl'unità salpò da [[Corfù]] di scorta, insieme ad ''Aviere'' e ''Geniere'', alla [[motonave]] ''Ankara''; il convoglio si congiunse con quello formato dalla motonave ''Monginevro'' scortata dalle torpediniere ''Orsa'' ed ''Aretusa'' (provenienti da [[Brindisi]]), venendo poi rinforzato dal cacciatorpediniere ''Alpino'', e si divise nuovamente verso la fine della navigazione: mentre le altre navi dirigevano per [[Tobruk]], ''Aviere'', ''Monginevro'', ''Geniere'' e ''Camicia Nera'' raggiunsero [[Bengasi]]<ref name="Giorgerini-2"/>.
 
In novembre scortò a [[Baia di Suda|Suda]] e [[Bengasi]] la moderna [[motonave]] ''Foscolo''<ref name="trentoincina"/>.
 
Alla mezzanotte del 2 dicembre salpò da Palermo al comando del [[capitano di fregata]] Adriano Foscari per scortare a Palermo, insieme ai cacciatorpediniere ''Da Recco'' e ''Folgore'' ed alle torpediniere ''[[Procione (torpediniera 1938)|Procione]]'' e ''[[Clio (torpediniera 1938)|Clio]]'', il convoglio «H» ([[trasporto truppe|trasporti truppe]] ''Aventino'' e ''Puccini'', trasporto militare tedesco ''KT 1'', [[traghetto]] ''Aspromonte'', con a bordo in tutto 1766 militari, 698 t di materiali, soprattutto munizioni, 32 automezzi, 4 carri armati, 12 [[cannone|pezzi d’artiglieria]])<ref name="Giorgerini-3">Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', pp. da 544 a 549</ref>. Mediante l'[[Ultra (crittografia)|organizzazione Ultra]] la [[Royal Navy]] venne a sapere del convoglio e inviò contro di esso la Forza Q (incrociatori leggeri ''[[HMS Aurora (12)|Aurora]]'', ''[[HMS Sirius (82)|Sirius]]'' ed ''[[HMS Argonaut (61)|Argonaut]]'', cacciatorpediniere HMCS ''Quiberon'' e HMCS ''Quentin''). Alle 00.37 [[battaglia del banco di Skerki|le navi britanniche intercettarono il convoglio «H» e lo attaccarono presso il banco di Skerki]] ([[costa]] [[Tunisia|tunisina]]): nel violento scontro, che si protrasse per un'ora, furono affondati tutti i trasporti (tranne il ''Puccini'', irrimediabilmente danneggiato ed abbandonato alla deriva) ed il ''Folgore'' e gravemente danneggiati ''Da Recco'' e ''Procione''<ref name="Giorgerini-3"/>. Il ''Camicia Nera'', che si proteggeva il lato destro, all’ordineall'ordine di contrattacco lanciato dal caposcorta ([[capitano di vascello]] Aldo Cocchia del ''Da Recco'') lo eseguì prontamente: aprì il fuoco con i pezzi da 120&nbsp;mm, si portò a 2000 metri dalle unità britanniche e, alle 00.43, lanciò tre siluri verso sinistra, mancando il [[bersaglio]] in quanto questo stava virando a dritta; la nave invertì quindi la [[rotta navale|rotta]] ma, presa sotto il tiro della Forza Q, tornò verso di essa lanciando altri tre [[siluro|siluri]], anch’essianch'essi non andati a segno, prima di allontanarsi<ref name="Giorgerini-3"/>. All’1All'1.07, mentre cercava di portarsi nuovamente all’all'[[attacco (guerra)|attacco]], il ''Camicia Nera'' fu inquadrato da numerosi [[proiettile|colpi]] che caddero tutt’attornotutt'attorno alla [[nave]], e, dopo un altro tentativo di avanzare, contrastato dal tiro dell’dell'[[artiglieria]] inglese, dovette ripiegare per non essere distrutto all’1all'1.14<ref name="Giorgerini-3"/>. Terminato lo scontro il ''Camicia Nera'' provvide per primo, insieme alla ''Clio'', ai soccorsi – recuperando 158 naufraghi<ref name="trentoincina"/> – e, nel pomeriggio del 2 dicembre, affondò a cannonate la ''Puccini'', che, immobilizzata ed in fiamme, non poteva essere salvata<ref name="Giorgerini-3"/>; rientrò quindi a [[Trapani]] alle 22 dello stesso giorno<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4204-44APR-DEC.htm Naval Events 1942 including loss of Hermes, Cornwall and Dorsetshire<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Per la sua accanita difesa del convoglio il comandante Foscari ricevette la [[Medaglia d'oro al valor militare]]<ref name="Giorgerini-3"/><ref>[http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/medaglie/Pagine/foscariadriano.aspx Marina Militare<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 16 dicembre 1942 salpò da Napoli per scortare a [[Biserta]], insieme al gemello ''Aviere'', la motonave tedesca ''Ankara''<ref name="Rocca-2">Gianni Rocca, ''Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale'', p. 272</ref><ref name="danieleranocchia">[http://www.danieleranocchia.it/naval_history/mediterraneo.htm Le Operazioni Navali nel Mediterraneo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name="The hunters and the hunted">http://books.google.it/books?id=hGAG4QrnlPEC&printsec=frontcover&dq=aldo+cocchia+the+hunters+and+the+hunted&source=bl&ots=fsRE7Ja0fH&sig=YWD8zpQre-KsnspocfT00O9k99w&hl=it&ei=e_Q6Tfb-DpDysgbu-73zBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBoQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false</ref>. Alle 11.15 del 17 dicembre, una quarantina di miglia a nord di Biserta, il sommergibile britannico ''Splendid'' silurò l<nowiki>’</nowiki>''Aviere'', che [[esplosione|esplose]] ed affondò spezzato in due in posizione 38°00' N e 10°05' E<ref name="Rocca-2"/><ref name="danieleranocchia"/><ref name="The hunters and the hunted"/>. Nessuno dei superstiti fu raccolto dal ''Camicia Nera'' o dall<nowiki>’</nowiki>''Ankara'', che si allontanarono a tutta velocità (dell’equipaggiodell'equipaggio dell’Avieredell'Aviere sopravvissero alla fine solo 30 uomini su un equipaggio di 230)<ref name="Rocca-2"/><ref name="danieleranocchia"/><ref name="The hunters and the hunted"/>.
 
=== Artigliere ===
Il 30 luglio 1943, in seguito alla [[caduta del fascismo]], venne ribattezzato ''Artigliere''<ref name="Ct classe Soldati"/><ref name="trentoincina"/> in onore del gemello affondato nello [[Battaglia di Capo Passero (1940)|scontro di Capo Passero]].
 
Alla proclamazione dell’dell'[[armistizio di Cassibile|armistizio]], la nave salpò da [[La Spezia]] con il resto della squadra navale (corazzate ''[[Littorio (nave da battaglia)|Italia]]'', ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'' e ''[[Roma (nave da battaglia 1940)|Roma]]'', incrociatori leggeri ''[[Giuseppe Garibaldi (incrociatore 1936)|Giuseppe Garibaldi]]'', ''[[Attilio Regolo (incrociatore)|Attilio Regolo]]'', ''[[Duca degli Abruzzi (incrociatore)|Duca degli Abruzzi]]'', ''[[Eugenio di Savoia (incrociatore)|Eugenio di Savoia]]'', [[Duca d'Aosta (incrociatore)|''Duca d’Aosta'']], ''[[Raimondo Montecuccoli (incrociatore)|Montecuccoli]]'', cacciatorpediniere ''[[Velite (cacciatorpediniere)|Velite]]'', ''[[Fuciliere (cacciatorpediniere 1937)|Fuciliere]]'', ''[[Mitragliere (cacciatorpediniere)|Mitragliere]]'', ''[[Carabiniere (D 551)|Carabiniere]]'', ''Legionario'', ''Grecale'', ''Oriani'') consegnandosi agli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] a [[Malta]], dove giunse l’11l'11 settembre, ormeggiandosi a [[Marsa Scirocco]]<ref name="trentoincina"/><ref>Enzo Biagi, ''La seconda guerra mondiale – parlano i protagonisti'', fasc. 9 – ''L’ItaliaL'Italia si arrende''</ref><ref>J. Caruana su ''Storia Militare'' n. 204 – settembre 2010, pp. da 48 a 52</ref>. Il 12 settembre si rifornì di carburante al[[la Valletta]] ed il 14 settembre lasciò l'[[isola]], insieme a parte della squadra (''Italia'', ''Vittorio Veneto'', ''Eugenio di Savoia'', ''Duca d'Aosta'', ''Montecuccoli'', ''Cadorna'', ''Da Recco'', ''Velite'', ''Grecale'') e si trasferì ad [[Alessandria d'Egitto]], ove giunse il 16<ref>J. Caruana su Storia Militare n. 204 – settembre 2010, pp. 52-53</ref><ref>[http://www.naval-history.net/xDKWD-Levant1943d.htm Levant, Admiralty War Diary 1943, including British Aegean Campaign<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Dal giugno 1940 al settembre 1943 il ''Camicia Nera'' aveva svolto 180 missioni. Durante la cobelligeranza con gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] effettuò altre 122 missioni, anche di [[nave trasporto truppe|trasporto truppe]] e materiali.