Raffaele Bendandi: differenze tra le versioni

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Nel [[1928]] Bendandi suppose l'esistenza di altri quattro pianeti oltre Nettuno<ref name=lago/> sulla base dei suoi studi dell'attività sismica, ai quali diede i nomi di Rex, Dux, Roma e Italia. Non furono mai fornite prove oggettive della reale esistenza di tali ipotetici pianeti.
 
Nel [[1931]] Bendandi affidò alla [[Pontificia Accademia delle Scienze]] e all'[[Accademia dei Nuovi Lincei]] due plichi che, a suo dire, contenevano l'esposizione del metodo da lui scoperto per interpretare il ciclo undecennale del Sole e per prevedere i terremoti. Nello stesso anno pubblicò un primo libro intitolato ''Un principio fondamentale dell’Universodell'Universo'', in cui descriveva le sue tesi sulla genesi del ciclo undecennale del nostro astro<ref>Il plico verrà aperto solo il 27 dicembre [[1979]], l'anno della sua morte.</ref>.
 
Nel [[1959]] Bendandi sostenne di aver scoperto un nuovo pianeta all'interno del sistema solare tra [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]] e il Sole, cui diede il nome della sua città natale, Faenza<ref name=corriere/>. Ipotesi simili erano già state formulate nel [[1859]] dal matematico-astronomo [[Urbain Le Verrier]]: all'ipotetico pianeta era stato allora dato il nome di [[Vulcano (astronomia)|Vulcano]]. Anche di tale presunto pianeta non esiste prova oggettiva.