Giacomo Gastaldi: differenze tra le versioni

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Nacque in [[Piemonte]] da una famiglia nobile. Andò a [[Venezia]] nel 1539 dove lavorò come ingegnere al servizio della Serenissima, dal [[1544]] si dedicò unicamente alla [[cartografia]], divenendo il [[cosmografia|cosmografo]] ufficiale della [[Repubblica di Venezia]]. Il [[Consiglio dei Dieci]] si riferiva a lui chiamandolo: ''Mastro Giacomo di Piemonte il nostro Cosmografo''<ref>[http://www.provincia.bergamo.it/ProvBgSettori/provBgSettoriHomePageProcess.jsp?page=&myAction=&folderID=21128&notiziaID=32397 Citazione su Provincia di Bergamo]</ref>, in breve tempo la sua fama di [[cartografia|cartografo]] si diffuse in Italia ed in Europa. Ebbe il grande merito di utilizzare e diffondere nel campo della cartografia la tecnica dell'[[acquaforte]] (incisione su lastre di rame), che consentiva all'incisore di realizzare disegni molto più precisi e nitidi, consentendo una lettura più agevole di esse<ref>{{en}}Burden, Philip D. ''The Mapping of North America: A list of printed maps 1511-1670'', (Raleigh, England, 1996), p. 16. Vedi anche Moreland, Carl & David Bannister, ''Antique Maps - A Collector's Guide'', (Phaidon-Christie's, Oxford, 1983), p. 66.</ref>. Quasi tutti i cartografi antecedenti avevano invece usato la tecnica della [[xilografia]], molto meno precisa.
 
Gli furono attribuite centonove carte geografiche, in cui rappresentò praticamente tutto il mondo allora conosciuto. Fra le su carte più pregevoli è da ricordare una grande carta dell'Africa in otto fogli pubblicata nel 1564<ref>[http://digilander.libero.it/capurromrc/000000gastaldi.html Carta dell’Africadell'Africa di Gastaldi del 1564]</ref>. Nel 1548 pubblicò un'edizione della ''Geografia di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]]'' contenente le carte realizzate a partire dal 1542, fra cui due [[planisfero|planisferi]]. Questi planisferi, il primo dei quali è datato 1546, rappresentano le masse continentali dell'emisfero nord uniti fra di loro tramite la parte più settentrionale, cioè fra l'America/Groenlandia e l'Europa. La novità di quest'opera fu che Gastaldi riuscì a stampare i fogli riunendoli in un volume ridotto, facilmente trasportabile<ref>{{en}} name="Nordenskiöld, Adolf Erik 1973 p. 40"</ref>.
 
Nelle sue prime carte, Gastaldi ancora non era a conoscenza della separazione fra America ed Asia e continuò a rappresentare l'America del Sud collegata all'estremità sudorientale della Cina tramite l'istmo dell'America Centrale, e poiché nella cartografia antica la Cina veniva considerata con l'emblema del Drago, la Terra del Fuoco viene descritta come la ‘'Coda del Drago'’<ref>[http://www.laportadeltempo.com/Documenti/doc_liutprand(1).htm Sito della porta del tempo che contiene una carta di Gastaldi in cui l’Americal'America è unita alla Cina]</ref>.
 
A partire dal 1562, Gastaldi riconobbe in un opusculo la separazione dell'America e dell'Asia, e chiamò lo stretto che le separava [[stretto di Anian]], dal nome d'un regno asiatico descritto da [[Marco Polo]].
Nel 1561 stampò una carta dell'Italia, in cui per la prima volta il profilo delle coste è realizzato facendo riferimento a carte nautiche molto più precise di quelle dei secoli precedenti. Riuscì a rappresentare anche le regioni interne con maggiore veridicità, {{cn|basandosi su osservazioni astronomiche più attendibili, tanto che questa carta fu basilare per tutte le successive rappresentazioni dell’Italiadell'Italia, e molti cartografi anche stranieri si ispirarono ad essa}}.
 
Gastaldi lavorò su commissione di diversi editori, come Nicolo Bascarini e Giovanbattista Pedrezano. Fu anche incaricato dal [[Consiglio dei Dieci]] di affrescare una sala del [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo ducale]] con le carte dell'Asia e dell'Africa.<ref>{{en}}Tooley, R.V, and Charles Bricker, ''Landmarks of Mapmaking'', (Elsevier-Sequoia, Amsterdam, 1968); Adolf Erik Nordenskiöld, ''Facsimile-Atlas to the Early History of Cartography'', (Dover Publications, New York, Reprint 1973), p. 40.</ref>.
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==Bibliografia==
*{{cita libro| Stefano | Grande | Giacomo Gastaldi: Contributo alla Storia della Cartografica del Secolo XVI| 2009| Ed. Bibliolife | |ISBN= 1-113-03222-7}}
*{{cita libro| Alessandro | Pastore (a cura di)| Confini e frontiere nell’etànell'età moderna: un confronto fra discipline| 2007| Ed. Franco Angeli |Milano }}
*{{cita libro| Giovanni | Brancaccio| Geografia, cartografia e storia del Mezzogiorno| 1991| Guida editore |Napoli |ISBN= 88-7835-121-0}}