Torrione INA: differenze tra le versioni

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Il grattacielo in Italia nasce durante il [[ventennio fascista]], sulla scia dell'influenza esercitata dalla [[Scuola di Chicago (architettura)|Scuola di Chicago]], ove ebbe origine questo soggetto architettonico. Sul tema "skyscraper" i contatti tra i progettisti europei e statunitensi furono molto intensi in occasione del concorso per la [[Chicago Tribune Tower]] del 1922, bando di concorso a cui parteciparono Loos, Gropius, Meyer e molti altri, tra i quali [[Marcello Piacentini]], che però non vinse. Nacque così in lui un grande interesse per la tipologia a torre e per gli architetti americani che l'avevano sviluppata, fino ad applicarla nei suoi progetti in Italia, primo fra tutti quello che riguardò il riassetto urbanistico del centro storico di Brescia.
 
Nel 1928 il comune di Brescia conferì l'incarico all'architetto Marcello Piacentini di ridisegnare il centro storico cittadino, al fine di migliorare la viabilità e di risolvere l'annosa questione riguardante la zona considerata più degradata della città: il cosiddetto quartiere delle Pescherie. Sviluppatosi nel corso dei secoli a ridosso delle principali piazze di Brescia ([[Piazza della Loggia]] a nord, [[Piazza del Duomo (Brescia)|Piazza del Duomo]] a est e [[Piazza del Mercato (Brescia)|Piazza del Mercato]] a sud-ovest), era caratterizzato dalla presenza di stretti e tortuosi vicoli circondati da alti caseggiati, per lo più fatiscenti. Le condizioni igienico-sanitarie della zona erano le peggiori dell'intera città, tant'è che tale quartiere era paragonato ad un tumore che doveva quindi essere estirpato<ref name= emp>{{cita pubblicazione | cognome=Nezi | nome=Antonio | titolo=Sistemazioni urbane e questioni edilizie. L'antico e il nuovo centro di Brescia | rivista=Emporium | volume=LXXI | numero=425 | data=maggio 1930 | pp=291-301 | url=http://www.artivisive.sns.it/galleria/pagine.php?volume=LXXI&pagina=LXXI_425_291.jpg | accesso=25 marzo 2016 }}</ref>. Il progetto di Piacentini prevedeva la demolizione pressoché totale del quartiere delle Pescherie e la sua sostituzione con un'ampia piazza, denominata [[Piazza della Vittoria (Brescia)|Piazza della Vittoria]], circondata da eleganti palazzi che riprendevano, con forme moderne, elementi decorativi tipici delle costruzioni bresciane rinascimentali.<br />Per accentuare la modernità del suo progetto, Piacentini scelse di realizzare un edificio innovativo, che non avesse eguali in Italia. Nacque così il primo grattacielo italiano, il Torrione, chiamato in questo modo per volere dello stesso ideatore<ref>{{Cita news|autore=AA. S.|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1147_01_1932_0260_0002_24897143/ |titolo=Le nuove opere di Brescia viste dall'alto del grattacielo|pubblicazione=La Stampa|data=01 novembre 1932|p=2|accesso=25 marzo 2016}}</ref> e del costruttore<ref name = emp />, per evitare che fosse abbinato ai grattacieli americani, ricollocandolo, invece, sul solco della tradizione italica delle grandi torri medievali<ref >{{cita pubblicazione | titolo=COMMENTI: A Brescia la piazza della Vittoria | rivista=Dedalo | volume=III | data=1932 | pp=979-980 | url=http://velasquez.sns.it/dedalo/indici.php?indice=titoloarticolo&&voce=COMMENTI:%20A%20Brescia%20la%20piazza%20della%20Vittoria&&count=4 | accesso=25 marzo 2016 }}</ref>; fu definito italianamente anche ''Edificio Multipiano'' e ''Casa Alta''. La sua funzione fu quella di ospitare le Assicurazioni INA, per questo è oggi detto anche ''Torre delle Assicurazioni''.
 
L'architetto Piacentini, padre del novecentismo di regime in architettura, inizialmente ostile verso l'elevazione in altezza dei palazzi<ref >{{cita pubblicazione | cognome=Piacentini | nome=Marcello | titolo=In tema di grattacieli | rivista=Architettura e arti decorative | volume=II | numero=8 | data=aprile 1923 | pp=311-317 | url=http://opac.sba.uniroma3.it:8991/arardeco/1923/23_VIII/Notiz/VIIINP5.html | accesso=25 marzo 2016 }}</ref>, si orientò, in un secondo momento, sulla necessità di modificare le altezze del costruito, non disdegnando le "torri", da lui considerate come espressione di modernità. A Brescia, per la prima volta in Italia, ebbe la possibilità di poter realizzare un edificio di altezza elevata, in quanto gli amministratori della città non avevano posto nessun tipo di vincolo in tal senso<ref name = emp />. Per realizzare il Torrione, Piacentini si ispirò ad un suo progetto presentato in occasione del bando di concorso per la Chicago Tribune Tower del 1922<ref name=bs>{{cita web| url=http://www.bresciacity.it/piazza-della-vittoria-a-brescia/| titolo=Piazza della Vittoria a Brescia| accesso=25 marzo 2016}}</ref>.
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Nella prima versione del progetto il Torrione era alto 51 m ed aveva 12 piani<ref name = emp />. Successivamente, Piacentini decise di aggiungere un ulteriore piano, facendo raggiungere all'edificio l'altezza di 57,25 m<ref name= arc1>{{cita pubblicazione | titolo=Notizie tecniche e statistiche sulla costruzione di Piazza della Vittoria | rivista=Architettura | numero=12 | data=dicembre 1932 | pp=674-683 | url=http://www.casadellarchitettura.eu/fascicolo/data/2010-12-20_384_744.pdf | accesso=25 marzo 2016 }}</ref>. L'area su cui sarebbe sorto il Torrione fu acquistata dall'[[Istituto Nazionale Assicurazioni]], che divenne quindi il finanziatore dell'opera. La direzione dei lavori venne affidata all'Ing. Gino Cipriani e fu costituito un consorzio di aziende bresciane, composto dalle imprese Pisa, Baiguera, Cis e Paroletti, per l'esecuzione dell'opera<ref name= stam2>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1145_01_1932_0012_0002_24892324/|titolo=La nuova Brescia. Il Grattacielo.|pubblicazione=La Stampa|data=14 gennaio 1932|p=2|accesso=25 marzo 2016}}</ref>.
 
Nell'aprile del 1931 vennero completate le fondazioni del grattacielo<ref>{{Cita news|autore=Marziano BernardiBernardi|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1148_01_1931_0093_0003_24893847/|titolo=Panorama di Brescia che si rinnova|pubblicazione=La Stampa|data=18 aprile 1931|p=3|accesso=25 marzo 2016}}</ref>, mentre all'inizio di settembre dello stesso anno si era ultimato il solaio del secondo piano dell'edificio<ref name = stam1 />. La costruzione del Torrione proseguì al ritmo di un piano ogni quindici giorni e all'inizio di gennaio del 1932 si concluse la copertura della terrazza terminale<ref name = stam2 />. In circa otto mesi di lavoro, la struttura grezza del Torrione era stata ultimata. L'edificio, assieme a Piazza della Vittoria, fu inaugurato con una solenne cerimonia il 1º novembre 1932, cui partecipò anche il Duce in persona. Le cronache di quel giorno narrano, con un filo di retorica, che [[Benito Mussolini]] sfidò i nuovissimi ascensori elettrici del grattacielo: scelse le scale e salì a piedi i 13 piani del Torrione, giungendo per primo alla terrazza panoramica, senza che i molti inseguitori riuscissero a tenergli il passo<ref>http://www.bresciacultura.org/it/pubblicazioni.asp</ref>. Fu realizzato anche un Cinegiornale dell'[[Istituto Luce]] per immortalare la cerimonia d'inaugurazione presieduta da Mussolini<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=YCBgzI0C_VY Mussolini inaugura Piazza della Vittoria a Brescia (1932) - YouTube<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] i sotterranei del grattacielo furono utilizzati come rifugio antiaereo, come testimonia una "R" racchiusa in un cerchio ancora visibile su un muro dell'edificio<ref name=bs/>.