Arduino d'Ivrea: differenze tra le versioni

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Nel [[1007]], attaccato nelle sue terre, Arduino resistette all'assedio delle milizie imperiali, rifugiandosi nella roccaforte di [[Sparone]], nell'Alto Canavese.
 
Nel [[10141013]] Enrico II, sceso nuovamente in Italia, fu solennemente proclamato imperatore a Roma nel 1014 da [[papa Benedetto VIII]] e riuscì a domare le resistenze dei nobili romani suoi avversari (ed alleati di Arduino).
Tornato in [[Germania]] Enrico II, Arduino riprese le armi e si mosse alla conquista di [[Vercelli]], [[Novara]] e [[Pavia]], ma la forte opposizione del marchese [[Bonifacio di Canossa|Bonifacio di Toscana]] e dell'[[arcivescovo di Milano]] [[Arnolfo II da Arsago|Arnolfo]], unita ad una grave infermità sopraggiunta, lo costrinsero a deporre le insegne reali ed a negoziare i possedimenti della contea di [[Pombia]] per i suoi eredi<ref>[http://www.mondimedievali.net/pre-testi/arduino.htm Fascio V. ''Arduino d'Ivrea ed il regno italico''].</ref>.
 
Si ritirò nell'[[abbazia di Fruttuaria]] a [[San Benigno Canavese]], costruita nei primi anni dell'[[XI secolo]] da [[Guglielmo da Volpiano]], alla quale era molto legato avendone appoggiato l'edificazione con un diploma del gennaio 1005<ref name="DBI"/>.
Il 14 ottobredicembre [[10141015]]<ref name="DBI"/> Arduino morì nell'[[abbazia di Fruttuaria]] e fu tumulato nell'[[altare maggiore]] della chiesa abbaziale, ove per secoli fu venerato da [[monaci]] e [[pellegrinaggio|pellegrini]].
 
== Le vicende delle spoglie mortali di Arduino ==