Miguel Chevalier: differenze tra le versioni

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=== Prime opere ===
==== Baroque et Classique (1987) ====
Le serre botaniche sono particolarmente emblematiche nel percorso creativo di Miguel Chevalier. Oltre ad essere uno dei suoi primi soggetti di ricerca, queste explicitanoesplicitano per l'artista l'incontro ed il rapporto tra due aspetti complementari della storia delle forme: il Barocco, rappresentato dagli alberi e dal loro fogliame e la Classicità, raffigurata dalla struttura metallica della loro architettura di vetro<ref>Jérôme Sans, in ''Miguel Chevalier, Images nouvelles'', éditions Granit, Belfort, 1987</ref>. La serra della serie ''Baroque et Classique'' allude al contempo al paesaggio della città moderna e a quello naturale in essa racchiuso. Con le sue installazioni l'artista ha l'impressione di esplorare diversi paesaggi a mano a mano che li realizza e così facendo trasporta se stesso e gli spettatori dalla realà figurativa ad un mondo virtuale che invita a sognare<ref>Patrick Imbard, in ''Miguel Chevalier'', Paris, Flammarion, 2001, p.24</ref>.<br />
==== Etat binaire (dal 1990) ====
Consapevole fin dagli esordi della carriera del ruolo del computer a molteplici livelli dell'esistenza – dal quotidiano in senso stretto fino ai sistemi di trasmissione e di telecomunicazione, passando dai corsi azionari – Miguel Chevalier crea con ''Etat binaire'' (dal 1989) una serie in cui rappresenta i due simboli logici responasabili del funzionamento degli elaboratori elettronici 0 e 1 sotto diverse forme, tra le altre come flip-flop (''Flip Flop'', 1987), paravento (''Paravent binaire'', 1989), parabola (''Parabole binaire'', 1996), onda (''Vague binaire'', DVD, 2004 e ''Vague binaire'', Stampa, 2009). Gli emblemi del codice binario vengono riproposti dal 2011 nell'installazione di realtà virtuale generativa ed interattiva ''La Vague des Pixels'' come uno dei „quadri grafici multicolori“ soggetti ad alternanza con altri quadri grafici<ref>http://www.miguel-chevalier.com/fr/la-vague-des-pixels</ref>.<br />