Federico Lunardi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nacque a Livorno nel [[1880]] da Iginia Montaiuti e Cesare, modesto artigiano con saldi principi cristiani e dopo avere frequentato le scuole tecniche, a sedici anni entrò nel [[seminario]] di Livorno. Nel [[1897]] si trasferì per gli studi a [[Roma]] dove nel [[1903]] conseguì le lauree in [[filosofia]], in [[teologia]] e in ''Utroque Iure''<ref>Si tratta di una laurea con studi di diritto romano, diritto civile e norme ecclesiastiche. Queste norme nel 1917, diventeranno, sotto il pontificato di [[Benedetto XV]] (1854-1922), il primo codice di [[Diritto Canonico]], poi aggiornato sotto il pontificato di [[Giovanni Paolo II]].</ref>. Dopo essere diventato parroco, segretario del [[vescovo]] di Livorno, professore al Seminario Diocesano, nel [[1916]] iniziò la sua carriera diplomatica come addetto alla [[Nunziatura apostolica]] dell'[[Avana]], dove rimase sino al [[1920]]. Dopo Cuba lo troviamo tre anni in Cile e poi in Colombia ([[1923]]-[[1931]]). In quel periodo visita ripetutamente San Agustín, zona di importanti ritrovamenti archeologici, svolgendo un lavoro di ricerca e studio che gli consentirà di scrivere alcune opere, in particolare: ''"El macizo colombiano", "La vida en las tumbas", "Costumbres mortuario del macizo colombiano", "Estatuas prehistoricas pintadas", "o Angasmayo"'' e ''"Fauna monumental preistorica del macizo colombiano".'' Tali studi sono stati editi dal [[1934]] al 1936 a [[Rio de Janeiro]], [[Santiago del Cile]] e [[Lima (Perù)|Lima]]. Lasciata la Colombia viene trasferito in Brasile (1931-1936) dove si dedica prevalentemente a studi etnologici. Ha conosciuto il popolo dei [[Bororo]], studiati poi da [[Claude Lévi-Strauss]], i Cayapó, i Carajá, anch'essi studiati da diversi antropologi. Il suo viaggio tra i Bororo avviene nel settembre 1936. In Brasile il Lunardi tocca l'apice della sua carriera ecclesiastica in quanto il 15 novembre 1936 viene nominato [[Nunzio Apostolico]] e [[Arcivescovo titolare]] di [[Side]]<ref>La carica di arcivescovo titolare è un titolo onorifico in quanto diversa da quella di vescovo (o arcivescovo) diocesano che risulta responsabile del governo della diocesi. Infatti Side, città dell’Anatoliadell'Anatolia meridionale (Asia Minore), fu fondata dai coloni greci e divenne sede vescovile a partire dal V secolo; nel IX-X secolo la città venne distrutta.</ref>. Inviato in Bolivia (1936-1938) svolge ricerche sulla misteriosa città di Tiahuanaco e raccoglie numerosi reperti, materiale archeologico che ora fa parte delle ''Collezioni Lunardi''.
Visitando le missioni sparse nelle località più remote dell'altopiano e della pianura boliviana viene in contatto con i Guarayo, i Chiquito, i Mojo, annotando le loro usanze civili e religiose con scrupolosità e amore della verità nei suoi “libretti”. Incontra anche i Sirionó ai quali, oltre che gli appunti, dedica un opuscolo ricco di informazioni. All'inizio del [[1939]] dalla Bolivia viene trasferito in Honduras, dove rimane sino al [[1948]], quasi un decennio. Percorrerà il paese in lungo e in largo e di frequente lo troviamo a Copán, il grande centro culturale maya, dove partecipa a riunioni, congressi e raccoglie materiale archeologico. Le sue pubblicazioni sull'Honduras sono numerose e alcune di notevole importanza, come ''Honduras Maya, Etnología Y Arqueología de Honduras'' stampata nel 1948 a [[Tegucigalpa]]. Dall'Honduras nel 1948 viene richiamato a Roma presso la segreteria di Stato ma già l'anno successivo lo troviamo ad Asunción, in Paraguay (1949-1954). Sono di questo periodo numerose sue serie fotografiche dedicate ai popoli Macà, Cainguá e Chulupí ed altri studi e ricerche come quelle sui Guaraní. L'11 novembre 1954, all'età di 74 anni, muore ad Asunción, in terra americana, dove aveva trascorso più di metà della vita. La salma fu poi traslata dalla famiglia nella sua Livorno, nel cimitero della Misericordia.
===''“Honduras Maya, Etnología Y Arquelogía de Honduras”''===
 
{{Quote|che l’Honduras era tutto Maya, mi è parso evidente perché i documenti scritti o i materiali incontrati me lo hanno detto e dimostrato. Io non ho fatto altro che trascrivere quello che mi hanno dettato|Federico Lunardi<ref>''Honduras Maya, Etnología Y Arquelogía de Honduras''</ref>}}
“''Honduras Maya, Etnología Y Arquelogía de Honduras''” del 1948 è certamente la sua opera più importante. In questo voluminoso libro il Lunardi affronta il problema dell'etnologia dell'Honduras e dell'origine Maya della sua civiltà. L'opera, nella prima parte ''(Etnologia)'' analizza il problema delle popolazioni dell'Honduras e delle loro origini. Nella seconda parte ''(Los fundamentos de la arquelogía maya)'' viene affrontato lo studio dei Maya come ce li hanno descritti le fonti (principalmente il vescovo [[Diego de Landa]]) in Yucatán e Honduras, studiando poi il patrimonio archeologico dei Maya in Honduras. Nella terza parte ''(Arquelogía de Honduras)'' studia sistematicamente il patrimonio culturale dei Maya che ancora oggi sopravvive nei riti e nella vita quotidiana degli abitanti del paese. Nella quarta ed ultima parte ''(Recapitolación)'' trae le conclusioni dei suoi studi: il centro di irradiazione della civiltà dei Maya è l'Honduras. Quest'opera rappresenta il primo vero studio dei problemi etnologici ed archeologici dell'Honduras documentando in modo efficiente ed abbondante le varie teorie esposte<ref>Il Lunardi, in alcuni casi, confronta alcuni materiali da lui ritrovati nella valle di Comayagua e in altre valli dell’Hondurasdell'Honduras con i materiali provenienti da zone certamente maya, trovando somiglianze, nel disegno, nella manifattura.</ref>
 
===I “libretti”===