Giuseppe Sordini (archeologo): differenze tra le versioni
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Giuseppe Sordini si laurea in [[giurisprudenza]] frequentando le [[università di Perugia]] e [[Università di Roma|di Roma]]. Inizialmente assume il ruolo di [[precettore]] presso la famiglia [[Filippo Marignoli|Marignoli]] a [[Roma]]; contemporaneamente, appassionato di [[archeologia]], studia la materia da autodidatta e approfondisce anche la [[storia dell'arte]] e dell'[[Storia dell'architettura|architettura]]<ref>{{Cita libro|nome=Giovanna|cognome=Rescigno|titolo=La vita, le opere, la ricerca|opera=Giuseppe Sordini: luoghi e documenti di un archeologo spoletino. Catalogo della mostra 2 luglio - 30 settembre 1993. [[Sezione di Archivio di Stato di Spoleto]]|editore=Ministero per i Beni culturali e ambientali. [[Archivio di Stato di Perugia]]|anno=1994|città=Assisi}} p. 9</ref>. 
Il livello di competenza raggiunto gli consente di vincere un [[concorso]] pubblico a [[Palermo]] nel [[1888]], come ''Ispettore ai monumenti e agli scavi''; nel [[1890]] ottiene il trasferimento a [[Firenze]]. Solo nel [[1896]] ritorna definitivamente a Spoleto dove svolge la maggior parte della sua attività di ricerca, di tutela e di valorizzazione delle numerose testimonianze archeologiche e artistiche della città, esercitando una tenace salvaguardia su tutti i monumenti. Nello stesso anno viene eletto consigliere comunale, membro della ''Commissione per l'ornato pubblico'', ma per dissenzi in merito all'illuminazione del [[Teatro Nuovo "Gian Carlo Menotti"|teatro Nuovo]], e in merito alla demolizione di un arco medievale in via Cecili, si dimette da entrambe le cariche e anche dai vari enti e associazioni di cui  
Il suo impegno si estende anche al recupero, all'identificazione ed al restauro di dipinti di artisti quali [[Lo Spagna]], [[Federico Barocci]], [[Archita Ricci]] da [[Urbino]]<ref>{{Cita|Rescigno}}</ref>. 
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