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Nel 1987 l'allora segretario generale [[Zhao Ziyang]] approfondì e definì i concetti riguardanti la particolare condizione di arretratezza dell'economia cinese e la necessità della modernizzazione e delle riforme economiche, presentando al 13° Congresso del Partito Comunista Cinese un rapporto intitolato "Avanzare lungo la via del Socialismo con Caratteristiche Cinesi", in cui discuteva della Fase Primaria del Socialismo: nel rapporto Zhao Ziyang dichiarava che questa era una fase specifica della Cina, che doveva essere superata, sviluppando un'economia di mercato che affiancasse l'economia pianificata, e potenziando i propri mezzi di produzione, per poi giungere alla modernizzazione socialista vera e propria. Il concetto di Fase Primaria del Socialismo non è originale di Zhao Ziyang: [[Mao Zedong]] aveva parlato, nel 1958, di uno "Stadio Iniziale del Socialismo", ma non aveva mai elaborato l'idea<ref>{{Cita|Li 1995|p. 399-400}}</ref>. La teoria della Fase Primaria del Socialismo nasce dalla decisione di Zhao di intraprendere un primo serio studio teorico sui progressi del programma di Riforma e Apertura, ormai in atto da diversi anni: si tratta quindi di una teoria nata dalla pratica, e non viceversa<ref>{{Cita|Redenius 1988|p. 337}}</ref>.
Nel 1992, in occasione del 14° Congresso del Partito Comunista Cinese, l'allora Segretario Generale del Partito Jiang Zemin (che l'anno dopo sarebbe diventato Presidente) fece nel discorso di apertura un lungo tributo a Deng Xiaoping e al successo della politica di Riforma e Apertura: non solo, elevò la visione politica di Deng a teoria, la "Teoria di Deng Xiaoping" (邓小平理论)<ref name=":2">{{Cita|Vogel 2011|p. 729}}</ref>, e introdusse il fondamentale concetto di "Economia Socialista di Mercato"<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=http://www.bjreview.com.cn/document/txt/2011-03/29/content_363504_3.htm|titolo=Full Text of Jiang Zemin's Report at 14th Party Congress -- Beijing Review|sito=www.bjreview.com.cn|accesso=2016-07-16}}</ref>, che rappresenta, insieme alla Fase Primaria del Socialismo, uno dei pilastri teorici del Socialismo con Caratteristiche Cinesi.
===Evoluzioni successive===
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===Economia Socialista di Mercato===
La transizione dell'economia cinese da una forma pianificata a una ibrida, sempre più vicina a un'economia di mercato, rappresenta una delle grandi trasformazioni volute dalla leadership Denghista per rilanciare l'economia del paese: già nel 1985 Deng aveva dichiarato come non ci fosse una contraddizione fondamentale tra socialismo ed economia di mercato, ma che il problema fosse solamente legato all'efficacia del metodo da utilizzare per sviluppare le forze produttive (cosa di cui il paese necessitava, secondo Deng, proprio per proseguire la sua strada verso il socialismo)<ref>{{Cita|Deng 1994|pp.99-100 }}</ref>. Nei primi anni '90, Deng tenne altri importanti discorsi sull'argomento: nel 1991 esortò nuovamente i membri del Partito a non identificare l'economia pianificata con il socialismo e quella di mercato con il capitalismo, perché "pianificazione e regolazione tramite il mercato sono entrambi mezzi per controllare l'attività economica, e il mercato può servire anche il socialismo"<ref>{{Cita|Chow & Perkins 2015|p.63 }}</ref>. In risposta a questi discorsi, l'allora segretario Jiang Zemin coniò il termine "Economia Socialista di Mercato" e, dopo essersi assicurato l'approvazione dello stesso Deng<ref>{{Cita|Vogel 2011|pp.726 }}</ref>, lo utilizzò in un discorso ufficiale del 1992, davanti al XIV Congresso del Partito Comunista Cinese, dove venne stabilito il corso da seguire nei cinque anni successivi, ovvero la costruzione di un'Economia Socialista di Mercato<ref>{{Cita|Vogel 2011|pp.729 }}</ref>. La costruzione di tale forma economica ha visto l'aumento graduale dell'importanza del settore "non-pubblico" (ovvero privato) e la riduzione di quello statale, comunque ritenuto ancora il perno principale dell'economia (come scritto nella versione revisionata della Costituzione del 1998)<ref>{{Cita|Chow & Perkins 2015|p.66 }}</ref>.
==Note==
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