Crepereia Tryphaena: differenze tra le versioni
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[[File:Crepereia Tryphaena.png|thumb|La bambola di Triphaena]]
[[File:Crepereia Tryphaena 2.jpg|200px|thumb|Il corredo funebre del sarcofago di Crepereia Tryphaena]]
'''Crepereia Tryphaena''' era il nome di una giovane donna, presumibilmente di circa 18 anni, il cui [[sarcofago]] fu rinvenuto durante i lavori di scavo iniziati nel [[1889]] per le fondazioni del [[Palazzo di Giustizia (Roma)|Palazzo di Giustizia di Roma]] e per la costruzione del ponte sul [[Tevere]] [[Umberto I]]. Vennero alla luce diversi [[Archeologia|reperti archeologici]], tra i quali due [[sarcofagi]] ancora sigillati intitolati a personaggi della stessa famiglia: Crepereia Tryphaena e Crepereius Euhodus
Tryphaena fu identificata come una fanciulla vissuta nella metà del [[II
{{quote|Tolto il coperchio, e lanciato uno sguardo al cadavere attraverso il cristallo dell' acqua limpida e fresca, fummo stranamente sorpresi dall'aspetto del teschio, che ne appariva tuttora coperto dalla folta e lunga capigliatura ondeggiante sull'acqua. La fama di cosi mirabile ritrovamento attrasse in breve turbe di curiosi dal quartiere vicino, di maniera che l'esumazione di Crepereia Tryphaena fu compiuta con onori oltre ogni dire solenni, e ne rimarrà lunghi anni la memoria nel quartiere Prati. Il fenomeno della capigliatura è facilmente spiegato. Con l'acqua di filtramento erano penetrati nel cavo del sarcofago bulbi di una tal pianta acquatica che produce filamenti di color d'ebano, lunghissimi, i quali bulbi avevano messo di preferenza le loro barbicine sul cranio. Il cranio era leggermente rivolto verso la spalla sinistra e verso la gentile figurina di bambola...<ref>Anna Mura Sommella, ''Op.cit. ibidem''</ref>}}
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