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I monaci cistercensi riuscirono a fargli revocare i benefici goduti da Map sulle rendite della chiesa di [[Westbury-on-Severn]], nel [[Gloucestershire]] e sembra che quest'episodio abbia provocato la sua violenta ostilità contro l'Ordine cistercense, arrivando a dileggiarne il personaggio di maggior prestigio, [[Bernardo di Chiaravalle]]. Nel suo ''De nugis curialium'', una collezione di racconti, aneddoti e varie notizie, iniziata nel [[1181]] e curata dopo la sua morte da un anonimo, mette in ridicolo i tentativi di Bernardo di produrre dei miracoli:
{{quote|Un uomo della marca di Burgundia gli chiese di andare a guarire suo figlio. Andammo e lo trovammo morto. Bernardo allora ordinò che il corpo fosse traslato in una stanza appartata, fece uscire tutti, si chinò sopra il fanciullo, pregò e si rialzò; il fanciullo però non si rialzò e continuò a giacere morto. Non ho mai sentito che un monaco si sia chinato su un fanciullo, senza trovare subito dietro di lui il fanciullo eretto. L’abate arrossì, e molti lasciarono la stanza per ridere.
E’ di dominio pubblico che al citato Bernardo, dopo questa mancanza di grazia, ne toccò un’altra che non favorì la sua fama. Gualtiero, conte di [[Nevers]], morì alla Certosa, e lì venne sepolto. Don Bernardo accorse allora al sepolcro e poiché era rimasto a lungo prostrato a pregare, il priore lo pregò di andare a pranzare dato che era l’ora. Bernardo gli rispose: ''Non mi smuoverò da qui finche frate Gualtiero non mi parlerà''. Ed esclamò a voce alta: ''Gualtiero, vieni fuori!'' Ma Gualtiero, che non sentiva la voce di [[Gesù]], non ebbe le orecchie di [[Lazzaro]] e non uscì.}}
Ironizza sui cistercensi che «si professano contrari al consumo della carne. Nutrono tuttavia diverse migliaia di maiali, vendendone poi la pancetta, forse non tutta; le teste, le zampe, i piedi non li danno, né li vendono, né li gettano; dove vadano a finire, lo sa Dio. Similmente rimane tra Dio e loro cosa facciano delle galline, di cui abbondano assai».
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