Renault Clio II: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrancescoZOR (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
OSX (discussione | contributi)
Riga 86:
Nel [[2000]] vi furono numerose novità di spessore: la versione ''1.9 D'' venne affiancata dalla '''Clio 1.9 dTi''', prima Clio con motore turbodiesel e prima Clio con alimentazione ad [[iniezione diretta]]. La potenza massima era di 80 CV. Le altre grosse novità riguardarono l'arrivo di due versioni sportive: da una parte la '''Clio 2.0 16v RS''', con motore derivato da quello della ''Williams'', ma che in questo caso venne portato a 172 CV; dall'altra la '''Clio 3.0 V6''', dalle caratteristiche tecniche profondamente riviste, con motore non più in posizione anteriore, bensì posteriore centrale, al posto del divanetto posteriore. Tale motore, da 3 litri di cilindrata, raggiungeva una potenza massima di 230 CV. Sempre nel 2000, la 1.6 8v uscì dai listini ed il cambio automatico Proactive, evidentemente poco richiesto, sparì dalla lista optional della ''Clio II''.
 
[[File:2001-2004 Renault Sport Clio (X65 Phase 2) Sport 3-door hatchback 02(2010-07-10).jpg|thumb|Una Clio II dopo il restyling del 2001]]
Nel giugno del [[2001]], a poco più di tre anni dal lancio, la ''Clio II'' fu sottoposta al primo dei due aggiornamenti che l'avrebbero interessata nel corso della sua carriera: per meglio fronteggiare una concorrenza agguerrita, la vettura rinunciò ai due grossi gruppi ottici ovoidali in favore di due gruppi ottici triangolari, dal disegno più aggressivo. Del resto si era all'alba di un nuovo decennio e Patrick Le Quément decise che era ora di proporre il nuovo corso stilistico della Renault, che sarebbe stato caratterizzato da spigoli vivi misti a curve al posto delle linee tondeggianti imperanti fino a quel momento. Contemporaneamente, la calandra smise di essere poco più di una semplice feritoia ed assunse una propria fisionomia, proponendosi con una ben più evidente griglia in plastica nera, divisa a metà da un prolungamento del cofano motore che andava ad integrare lo stemma a losanga della Casa francese. Gli interni furono rinnovati con un nuovo volante, cruscotto e materiali. Posteriormente, i fari conservarono la medesima forma, ma cambiò la grafica delle plastiche. Altri aggiornamenti estetici interessarono alcuni particolari come gli specchietti retrovisori esterni. Molte novità si ebbero anche sul fronte dei propulsori: tra le varianti a benzina vi fu l'arrivo del 1.2 16v da 75 CV, che non sostituì, bensì affiancò il 1.2 monoalbero da 59 CV; tra i motori a gasolio, invece, spiccò l'arrivo del 1.5 dCi da 65 CV, che portò al debutto la tecnologia [[common rail]] su di una Renault e andò a sostituire l'antiquato 1.9 aspirato a gasolio. Nella lista optional ritornò il cambio automatico a 4 rapporti (di serie sulla ''1.4 16v Proactive''), ma soprattutto arrivarono gli airbag a tendina, che a richiesta potevano integrare quelli frontali, oramai entrambi di serie. Degno di nota anche l'arrivo, tra gli optional, del [[navigatore satellitare]]. Gli allestimenti previsti per la ''Clio II'' così rinnovata furono denominati: ''Authentique'', ''Expression'', ''Dynamique'' e ''Privilège''. Il restyling della ''Clio II'' interessò anche la versione ''RS'', ma non la ''V6'', che conservò ancora per un paio di anni lo styling delle prima ''Clio II''.