Gneo Cornelio Scipione Calvo: differenze tra le versioni

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Gneo Cornelio Scipione Calvo combatté nella [[seconda guerra punica]] in [[conquista romana della Spagna|Iberia]] ([[Spagna]]) dalla fine del 218,<ref>{{cita|Polibio|III, 49, 76, 95-97}}.</ref> al 212/211 a.C. ottenendo numerosi successi contro le forze cartaginesi di [[Asdrubale Giscone]].<ref>{{cita|Periochae|23.9 e 14}}.</ref>
 
Livio racconta che verso la metà del [[218 a.C.]], il fratello, [[Publio Cornelio Scipione (console 218 a.C.)|Publio]], gli affidò il comando della spedizione in Iberia, poiché egli doveva difendere i territori della [[Gallia cisalpina]] dall'avanzata di [[Annibale]]. Le forze a sua disposizione erano di [[marina militare romana|60 quinqueremi]], due [[legione romana|legioni]] e i corrispettivi [[cavalleria legionaria|reparto di cavalleria]], oltre a 14.000 fanti alleati e 1.600 cavalieri (pari ad oltre tre [[ala (esercito romano)|''alae'']]).<ref name="LivioXXI17,8">{{cita|Livio|XXI, 17.8}}.</ref>
 
A lui ed al fratello Publio si deve la costruzione della mura ciclopiche della città di ''[[Tarragona|Tarraco]]''.<ref name="Piganiol234">{{cita|Piganiol 1989|p. 234}}.</ref> Alla fine venne ucciso nel corso delle [[battaglie del Baetis superiore]]<ref>{{cita|Livio|XXV, 35-36}}.</ref> nel [[212 a.C.|212]]<ref name="Livio25,32-39"/>/[[211 a.C.]]<ref name="De Sanctis432"/> poco dopo la morte di suo fratello minore.<ref name="Periochae25.12">{{cita|Periochae|25.12}}.</ref>