Codex Manesse: differenze tra le versioni
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Il Codice Manesse, redatto in [[scrittura gotica]] da diverse mani, tramanda la [[Canto (musica)|lirica]] alto-tedesca media nell'intera varietà di generi e delle forme (canzoni dette ''Lieder'', sequenze affini al [[Lai (poesia)|lai]] dette ''Leichs'', poesia sentenziosa didascalica chiamata ''Sangsprüche'') dagli inizi dell'arte lirica profana (con il poeta di Kürenberg, attivo intorno al 1150/60) fino al momento della redazione del manoscritto ([[Johannes Hadloub]] attestato attorno al 1300).<ref name="ub.uni-heidelberg.de"/> Siccome mancano le [[neumi|notazioni melodiche]] dei testi, le melodie che originariamente li accompagnavano si possono soltanto intuire attraverso il raffinamento formale, l'andamento ritmico della sintassi e la complessità degli schemi rimici delle canzoni.
Il manoscritto contiene 140 raccolte poetiche, quasi tutte introdotte da un'immagine a pagina intera dell'autore (spesso raffigurato con stemmi e altri attributi caratterizzanti). È ordinato secondo le forme metriche e comprende complessivamente 6000 strofe. Si tratta soprattutto di Minnesang, canzoni d'amor cortese, ma anche di liriche didattiche e religiose. La successione delle singole raccolte si basa sull'estrazione sociale degli autori. Aprono il codice i poeti più nobili, i [[Hohenstaufen|sovrani svevi]] - l'Imperatore [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] e suo
Il Codice Manesse è il risultato di un complesso procedimento di collezione mai portato a termine. Il manoscritto si apre con un indice, redatto da un primo copista, successivamente completato da copisti posteriori con aggiunte laterali. Né i testi né le 138 immagini complessive risalgono a un medesimo tempo, tanti elementi sono stati inseriti e riordinati in seguito. All'interno dei testi dei singoli autori sono rimaste delle lacune; circa un sesto delle pagine furono lasciate vuote per supplementi successivi. Le 140 pagine vuote e le numerose pagine riempite a metà testimoniano che il manoscritto è stato concepito fin dall'inizio come una collezione aperta, da completare progressivamente. È palese l'intenzione di raccogliere la poesia lirica, anche quella contemporanea, nel modo più completo possibile, almeno nella misura in cui era legata o collegabile a un autore. Alcuni testi sono andati persi anche per via di fogli mancanti. Le iniziali delle strofe sono scritte in blu e in rosso. Talora sono presenti ornamenti in margine.
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