Elpidio Jenco: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Nacque da Nicola Jenco e Camilla Nacca. Frequentò il seminario diocesano e, successivamente, il liceo classico P. Giannone di Caserta. Laureatosi in lettere all’Università di Napoli, lavorò in continua collaborazione con molte riviste letterarie, fra le quali "[[Diana]]" <ref>fondata a Napoli nel 1915</ref>, "Vela latina", "L’Unione". Durante l’esperienza a "[[Diana]]" ebbe modo di stringere un gratificante rapporto d’amicizia con il poeta [[Giuseppe Ungaretti]] e con lo scultore [[Raffaele Uccella]], insieme al quale si trasferì a Napoli per prendere parte ai movimenti d’avanguardia. Nel 1918 soggiornò a Viareggio, dove ebbe modo di conoscere [[Enrico Pea]]. Nello stesso anno, dopo aver prestato servizio militare a Modena e a Firenze, tornò a Capodrise e fondò la rivista "La Primalba".
Nel 1921 ottenne l’incarico di insegnante di Storia dell’Arte presso il liceo Giosuè Carducci di Viareggio, dove, appena trasferitosi, entrò a far parte dell’[[Accademia degli Zeteti]], un circolo di intellettuali e artisti che veniva ospitato abitualmente dal [[Gran Caffè Margherita]]. Nel 1925 subì un’aggressione da parte di squadristi fascisti e trascorse un breve periodo in carcere. Nel 1934 vinse il concorso letterario indetto da "L’Artiglio"
==Opere (parziale)==
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