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Nel 1911, fece l'esame per entrare all'[[École des beaux-arts]], ma non fu ammesso.
S'interessò di scultura e di musica. Lesse molto sui grandi compositori classici. Dirà, del resto, in una lettera al fratello Arsène, notaio a [[Mamers]]:<br/>
«''Ho un'immensa fame di musica e voglio farne in pittura. Credo che su questo tema ci sia molto da fare'' ... »<ref>[http://musee.monsmirabilis.org/ Pagine dedicate a Maurice Loutreuil sul Museo virtuale di Montmirail]</ref>.
Nel 1913 realizzò finalmente la sua prima commissione da pittore: un affresco per il padiglione francese dell'Esposizione di [[Gand]], assieme a [[Marcel Chotin]], e propose alcune opere al "Salon d'Automne".
Nel 1914, conobbe il pittore [[André Masson]] nell'atelier di affreschi di [[Paul Baudoüin]]. Grazie ad una borsa di studio di 300 franchi per studiare gli affreschi della Toscana per un mese, i due partirono assieme per l'Italia. Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale]] Loutreuil scrisse a [[Rodin]] il 21 settembre affinché « suscitasse un movimento universale per una azione umanitaria degli artisti nei confronti della guerra, per poterne arrestare gli effetti funesti. ». Nonostante fosse stato esentato da ogni tipo di servizio militare, Loutreuil venne dichiarato "adatto al combattimento" dal Consiglio di Revisione di Parigi. Ribelle, lascò la Francia per l'Italia.
Loutreuil partì per la [[Tunisia]] il primo gennaio del 1917 e vi restò un anno. Nel gennaio 1918, assieme a Masson, si fermò a [[Cagnes]], quindi a [[Martigues]]. Tornato a Parigi conobbe Suzanne Dinkespiller, anche lei pittrice
Tornò a Parigi alla fine dell'anno, e iniziò a frequentare il quartiere di [[Montparnasse]], le sue accademie di pittura e i suoi Caffè; realizzò in quel periodo numerosi disegni di [[Isadora Duncan]], che mostrano il suo gusto per il movimento. In quel periodo Loutreuil si accostò anche agli ambienti anarchici, dove venne chiamato "il russo", forse perché aveva gli occhi azzurri ed era molto fatalista......ma soprattutto perché molti dei suoi amici della "Scuola di Parigi" erano stranieri ed in particolare slavi.<br />
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La sua prima mostra personale aprì nel 1922 nella sede della rivista "[[Montparnasse]]". Seguì un viaggio e un soggiorno a [[Berlino]], da cui riportò dei lavori importanti che espose al "Salon d'Automne" dello stesso anno.
Nel 1923, fece amicizia con il pittore [[Christian Caillard]], nipote di [[Henri Barbusse]], con [[Irène Champigny]] e [[Eugène Dabit]]. Costantemente attratto dai viaggi, nel gennaio del 1924 partì per il [[Senegal]] dove « dipinse con la preoccupazione di evitare il colore locale, per non riportare indietro dei quadri troppo convenzionali ! ». Tornò a Parigi in marzo, sfinito, e ritrovò serenità e stabilità nell'intensa, ma breve, amicizia che lo legava a Christian Caillard, Irène Champigny e Eugène Dabit. Il suo stato di salute era allarmante e a novembre dovette essere ricoverato. Ma
All'inizio di dicembre il suo atelier prese fuoco, e solo l'intervento dell'amico Caillard riuscì a salvare la maggior parte dei quadri. Nel frattempo le sue condizioni precipitarono e, proprio quando il suo futuro sembrava schiarirsi, una cirrosi epatica di origine virale contratta in Senegal lo stroncò nel 1925 all'Ospedale Broussais di Parigi. Morì solo, prima di compiere 40 anni<ref>[http://musee.monsmirabilis.org/ Pagine dedicate a Maurice Loutreuil sul Museo virtuale di Montmirail]</ref> e fu sepolto nel cimitero di [[Chérancé (Sarthe)|Chérancé]] nella [[Sarthe]].
Maurice Loutreuil lascia un'opera possente, caratterizzata da un tocco vivo e strutturata da una gamma cromatica audace per i suoi verdi e per le tonalità brune rinvigorite dal rosso, nonché da sfumature sottili di blu-grigio. Loutreuil era particolarmente attirato dai giochi di luce e di controluce. La sua opera, per la qualità e per il numero di lavori è assai rara: soltanto 335 oli sono stati referenziati dall'esperto Jean-François Levantal.
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== Bibliografia ==
* Jean-François Levantal, ''Loutreuil'', Edizioni J.F.L, Parigi, 1985. Catalogo ragionato dell'opera di Loutreuil con ampia bibliografia
* AA.VV., ''Loutreuil, l'insoumis'', [[Barcellona]], Edizioni d'Arte
* Palais Carnolès, Menton, ''Loutreuil, peintre maudit de l'école de Paris'', 1989
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