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Nel 1913 realizzò finalmente la sua prima commissione da pittore: un affresco per il padiglione francese dell'Esposizione di [[Gand]], assieme a [[Marcel Chotin]], e propose alcune opere al "Salon d'Automne".
 
Nel 1914, conobbe il pittore [[André Masson]] nell'atelier di affreschi di [[Paul Baudoüin]]. Grazie ad una borsa di studio di 300 franchi per studiare gli affreschi della Toscana per un mese, i due partirono assieme per l'Italia. Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale]] Loutreuil scrisse a [[Rodin]] il 21 settembre affinché « suscitasse un movimento universale per una azione umanitaria degli artisti nei confronti della guerra, per poterne arrestare gli effetti funesti. ». Nonostante fosse stato esentato da ogni tipo di servizio militare, Loutreuil venne dichiarato "adatto al combattimento" dal Consiglio di Revisione di Parigi. RibelleRenitente e ribelle, lascò la Francia per l'Italia. Giunse a Roma il 27 dicembre e la visitò per tre mesi, apprezzandone vivamente i monumenti e le opere d'arte. Quindi si portò in Sardegna, dove sbarcò il primo marzo 1915 e dove lavorò per un anno con la convinzione che il suo dovere era nella pittura e non in guerra: « Amo il mio paese e lo servo a modo mio ». A fine gennaio 1916 arrivò a Napoli e venne denunciato come disertore e spia, quindi arrestato il 4 marzo. Espulso dall'Italia, fu consegnato alla polizia francese e incarcerato a [[Marsiglia]], nel Forte San Nicolas. Dovette la sua salvezza al rapporto medico, perché in base ad esso fu rilasciato nel dicembre del 1916 con la diagnosi di « follia ragionante di tipo sociale ».
 
Loutreuil partì per la [[Tunisia]] il primo gennaio del 1917 e vi restò un anno. Nel gennaio 1918, assieme a Masson, si fermò a [[Cagnes]], quindi a [[Martigues]]. Tornato a Parigi conobbe Suzanne Dinkespiller, anche lei pittrice, e se ne innamorò. Questa passione fece nascere in lui una grande speranza, ma in breve tutto finì, poiché Suzanne gli fece capire che fra di loro non sarebbe mai nato nulla. Questo rifiuto lo lasciò profondamente deluso e cadde nel più cupo abbattimento per lunghi periodi. Nel 1919, sempre in compagnia di André Masson, raggiunse [[Pinchus Krémègne]] a [[Céret]].