Cera d'api: differenze tra le versioni
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==Utilizzi storici==
La cera d'api viene usata sin dall'antichità; ne sono state rinvenute tracce nei dipinti della [[grotta di Lascaux]] e nelle [[mummie]] Egizie. Gli [[Egizi]] la utilizzavano anche nella costruzione delle navi. Nel periodo Romano la cera d'api serviva per isolare dall'acqua i dipinti murali e costituiva uno dei materiali realizzativi dei ritratti delle mummie di [[Fayum]] (con la tecnica dell'[[encausto]]). Nel [[Medioevo]] era considerata di valore sufficiente per diventare una forma di [[valuta]]. Più recentemente ha trovato uso come materiale modellante, come componente della [[cera sigillante]] e dei [[cosmetici]]. La cera d'api è anche il materiale tradizionale con cui vengono costruiti i bocchini dei [[didgeridoo]] e i tasti dei [[kutiyapi]] [[Filippine|filippini]] (un tipo di [[liuto]]).
==Bibliografia==▼
*Joel Loveridge, ''The chemistry of bees'', School of Chemistry, University of Bristol, 2005▼
==Voci correlate==
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==Altri progetti==
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▲==Bibliografia==
▲*Joel Loveridge, ''The chemistry of bees'', School of Chemistry, University of Bristol, 2005
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