Gaeta: differenze tra le versioni
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L'edificio è in [[architettura gotica|stile gotico]] e presenta una pianta basilicale con tre navate, delle quali la centrale terminante con un'[[abside]] semicircolare, senza [[transetto]]. Internamente, nella prima campata della navata di destra, vi sono i resti dell'abside della chiesa di Santa Maria in Pensulis, con alcuni affreschi medioevali. Esternamente, sul fianco sinistro, lungo via Ladislao, si apre un portale laterale, con protiro.<ref name=S.Lucia/>
; [[Ex chiesa di San Salvatore]]
Si trova in vicolo Caetani, tra la [[Duomo di Gaeta|cattedrale]] e il palazzo De Vio. Sorse tra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]] e fu, nel medioevo, di proprietà dell'[[abbazia di Montecassino]]; dal [[1671]] al [[1806]] venne retta dagli [[scolopi]], i quali avevano una loro scuola nell'attiguo edificio attualmente adibito a palazzo arcivescovile. La chiesa, sconsacrata nel [[1814]], venne in gran parte distrutta nel bombardamento della notte da l'8 e il 9 settembre [[1943]] e i suoi resti sono stati convertiti in spazio espositivo all'aperto. Permangono le sei colonne di spoglio che dividevano l'ambiente in tre navate ed è ancora visibile nella sua interezza la navata laterale destra, con tracce di affreschi medioevali.<ref>{{cita web|url=http://vicusmedievalis.altervista.org/dettagli2014.htm#visita_guidata_5.1|titolo=La chiesa di San Salvatore in Gaeta|sito=vicusmedievalis.altervista.org|accesso=13 agoato 2016}}</ref>▼
; [[Ex chiesa di San Giovanni della Porta]]
[[File:Gaeta, ex chiesa di San Giovanni della Porta - Esterno.jpg|250px|miniatura|sinistra|L'esterno della ex chiesa di San Giovanni della Porta]]
Situata nel centro storico, nei pressi del [[Castello di Gaeta|castello Angioino-Aragonese]], venne fondata nel [[X secolo]] e ha acquisito la sua attuale conformazione nel corso dell'ampliamento medioevale dei secoli [[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo|XIV]]. La struttura si compone di un'unica navata gotica articolata in due [[campata|campate]], terminante con un'abside poco profonda; le decorazioni e gli altari in stucco sono in stile barocco, mentre nella prima campata vi è un affresco quattrocentesco attribuito a Giovanni da Gaeta e raffigurante il santo titolare e un santo benedettino. L'avancorpo con [[cantoria]] risale alla fine del [[XIX secolo]] ed ha inglobato il precedente [[campanile]] a vela, non più visibile. La chiesa è priva di una facciata vera e propria e si accede al suo interno tramite due portali che si aprono lungo la fiancata sinistra, che dà su un piccolo slargo. Attualmente l'edificio è la sede locale del Consorzio universitario di economia industriale e manageriale (CUEIM).<ref>{{cita web|url=http://www.development.cueim.com/index.php/il-cueim/sedi?id=73&jjj=1470479973040|titolo=Sede Gaeta|sito=development.cueim.com|lingua=en it|accesso=6 agosto 2016}}</ref>
; [[Ex chiesa di San
Si trova lungo via Angioina, non lontano dal [[tempio di San Francesco]]. Già esistente alla fine del [[XV secolo]] e originariamente dedicata a [[Onofrio (anacoreta)|sant'Onofrio]], tra il [[1855]] e il [[1856]] fu oggetto di un radicale intervento di restauro per volere di [[Ferdinando II delle Due Sicilie]]; utilizzata dai militari nel corso dell'[[Assedio di Gaeta (1860)|assedio di Gaeta]] del [[1860]], venne sconsacrata lo stesso anno e cadde in abbandono. La struttura è caratterizzata da una fastosa decorazione [[architettura neogotica|neogotica]] sia esterna, sia esterna. L'ambiente, al quale è affiancata la sacrestia, è costituito da un'unica navata di tre campate, coperta col [[volta a crociera]], nel quale si trovavano tre altari marmorei ottocenteschi, rimossi dopo la chiusura al culto; sia nella facciata, sia nella parete di fondo si apre un [[rosone]] [[cerchio|circolare]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gaeta.lt.it/Gaeta-nella-storia/Le-Chiese/La-Chiesa-di-San-Giuda-Taddeo-e-Sant-Onofrio|titolo=La Chiesa di San Giuda Taddeo e Sant'Onofrio|sito=comune.gaeta.lt.it|accesso=24 settembre 2016}}</ref>
▲Si trova in vicolo Caetani, tra la [[Duomo di Gaeta|cattedrale]] e il palazzo De Vio. Sorse tra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]] e fu, nel medioevo, di proprietà dell'[[abbazia di Montecassino]]; dal [[1671]] al [[1806]] venne retta dagli [[scolopi]], i quali avevano una loro scuola nell'attiguo edificio attualmente adibito a palazzo arcivescovile. La chiesa, sconsacrata nel [[1814]], venne in gran parte distrutta nel bombardamento della notte da l'8 e il 9 settembre [[1943]] e i suoi resti sono stati convertiti in spazio espositivo all'aperto. Permangono le sei colonne di spoglio che dividevano l'ambiente in tre navate ed è ancora visibile nella sua interezza la navata laterale destra, con tracce di affreschi medioevali.<ref>{{cita web|url=http://vicusmedievalis.altervista.org/dettagli2014.htm#visita_guidata_5.1|titolo=La chiesa di San Salvatore in Gaeta|sito=vicusmedievalis.altervista.org|accesso=13 agoato 2016}}</ref>
; Ex chiesa dei Santi Martiri Canadesi e del Beato Oliver Plunkett
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