Carlo Levi: differenze tra le versioni

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Prosegue l'attività di scrittore: dopo ''Cristo si è fermato a Eboli'', di grande interesse sono ''Le parole sono pietre'', del [[1955]], sui problemi sociali della [[Sicilia]] (vincitore nel [[1956]] del [[Premio Viareggio]]), ''Il futuro ha un cuore antico'' (1956), ''Tutto il miele è finito'' ([[1965]]), e ''L'orologio'', pensosa e inquieta cronaca degli anni della [[Piano Marshall|ricostruzione economica]] italiana ([[1950]]).
 
Nel [[1963]], per dare peso alle sue inchieste sociali sul degrado generalizzato del paese, e mosso dal desiderio di contribuire a modificare una politica stratificata su un immobilismo di conservazione di certi diritti acquisiti anche illegalmente, passa dalla teoria alla pratica e, convinto dagli alti vertici del [[Partito comunistaComunista italianoItaliano|partito comunista]], incomincia a svolgere politica attiva.
 
Candidato a un seggio senatoriale, viene eletto per due legislature [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica]], come indipendente del [[Partito Comunista Italiano|Partito comunista italiano]]: la prima volta nel collegio di [[Civitavecchia]], nel secondo mandato nel collegio di [[Velletri]].
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Nel gennaio [[1973]] subisce due interventi chirurgici per il distacco della retina. In stato temporaneo di cecità riuscirà a scrivere ''Quaderno a cancelli'', che sarà pubblicato postumo nel [[1979]] senza la parte finale recentemente recuperata dallo studioso D. Sperduto, e a tracciare 146 disegni.
 
Muore a Roma il 4 gennaio 1975.
 
=== Carlo Levi ed Aliano ===