Morte di Socrate: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: apostrofo dopo l'articolo indeterminativo |
|||
Riga 31:
Nel dipinto Socrate, con serena imperturbabilità, non bada né alla coppa di cicuta né alla sua fine imminente, trasformando gli ultimi attimi della sua vita in una vera e propria lezione per i suoi allievi. Il filosofo è raffigurato vegliardo, con un corpo muscoloso e scattante, vestito con una veste bianca gettata sulla spalla sinistra e seduto con portamento eretto su un letto al centro della composizione.<ref>{{cita web|accesso=18 settembre 2016|url=http://www.arteworld.it/la-morte-di-socrate-jacques-louis-david-analisi/|editore=Arte World|autore=Dario Mastromattei|titolo=La morte di Socrate}}</ref> La mano destra è allungata verso la coppa di cicuta che gli viene porta, ma non l'ha ancora raggiunta: questo gesto sottolinea l'indifferenza alla morte di Socrate, che impegnato in un'esortazione alla ''virtus'', alla libertà e all'autodominio non bada affatto alla coppa di veleno. La mano sinistra, invece, è sollevata verso l'alto additando il cielo, in un gesto che ricorda molto da vicino quello compiuto da Platone nella ''[[Scuola di Atene]]'' di Raffaello. Si tratta, in realtà, di una somiglianza solo formale: se le figure di Raffaello sono prive di energia, il Socrate davidiano con il suo movimento ascendente si carica di una grandissima dinamicità corporea.<ref>{{cita|Brandt|p. 336|RB}}.</ref>
Socrate è inoltre circondato da dodici persone, tra gli allievi e il guardiano: si tratta questo di un dettaglio intessuto di reminiscenze cristiane, in quanto rinvia al numero di [[apostoli]], stabilendo così un indissolubile nesso tra il filosofo e [[Gesù Cristo]].<ref>{{cita|Brandt|p. 337|RB}}.</ref> I discepoli di Socrate, sebbene di età differenti (sono presenti sia giovani che
== Tecnica ==
|