Muhammad al-Shaykh al-Ma'mun: differenze tra le versioni

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Nel 1595 scoppiò la rivolta del cugino al-Nāṣir ibn al-Ghālib (figlio di [[Abd Allah al-Ghalib]]), che era stato fino a quel momento in esilio a [[Melilla]]. Al-Nāṣir, col sostegno [[Spagna|spagnolo]], riuscì a conquistare [[Taza]]. Molti notabili e generali erano stanchi del potere assoluto di Aḥmad al-Manṣūr, e molti di essi speravano nella vittoria di al-Nāṣir. Il sultano inviò un esercito che venne sconfitto a Taza, ciò aumentò il potere e il prestigio di al-Nāṣir. Aḥmad al-Manṣūr inviò quindi una seconda armata sotto il comando del figlio al-Maʾmūn. Questa volta al-Nāṣir fu sconfitto e ucciso nello scontro, la sua testa venne spedita a [[Marrakesh]] ad Aḥmad al-Manṣūr.
 
Al-Maʾmūn era omosessuale e amante del vino e non si curava dei suoi doveri religiosi, ciò infastidì i notabili e le autorità religiose che si lamentarono con il padre [[Ahmad al-Mansur]]. Al-Maʾmūn si spaventò quando sentì che il padre, alla testa di un grosso esercito, aveva abbandonato Marrākesh e stava marciando verso [[Fes]] (di cui al-Maʾmūn era governatore), non capendo bene le intenzioni del padre, preparò un esercito di circa 22.000 uomini e si diresse a [[Tlemcen]] in cerca del sostegno degli [[Ottomano]] della [[Algeria ottomana|Reggenza di Algeri]]. Aḥmad al-Manṣūr inviò al figlio una lettera affettuosa e riconciliatoria in cui gli chiedeva di non far entrare in conflitto lo Stato [[dinastia Sadiana|Sa'diano]], promettendoli che gli avrebbe dato il governatorato della valle [[Draa]] e di [[Sigilmassa]]. Al-Maʾmūn in un primo momento accettò e si mise in marcia vero [[Sigilmassa]], ma poi deviò la strada e raggiunse [[Fes]], autoproclamandosene governatore, mandò quindi gli [[ulemaʿulamāʾ]] (dotti religiosi) della città a Marrākesh con l'ordine di intercedere per lui presso il padre, per convincerlo che Muḥammad aveva iniziato a comportarsi in modo adeguato e che era diventato adatto ad amministrare una città dalla fama religiosa come Fes. Aḥmad al-Manṣūr si sentì preso in giro dal figlio e nel mese di ottobre del 1602 lasciò Marrākesh (lasciando come vice-re il figlio [[Abu Faris Abd Allah]]) marciando contro [[Fes]]. Al-Maʾmūn, sorpreso, si rifugiò in una ''[[zawiya (residenza)|zawiya]]'' di [[sufi]]. Venne imprigionato e condotto a [[Meknes]]. Il governo di Fes venne dato al fratello [[Zaydan al-Nasir]].
 
Alla morte di Aḥmad al-Manṣūr nel 1603 i notabili di Fes nominarono Zaydān sultano, ma i notabili di Marrākesh non accettarono la nomina e proclamarono sultano [[Abu Faris Abd Allah]], noto per la sua obesità e per il fatto che aveva frequenti attacchi [[epilessia|epilettici]]. Un nobile di [[Meknes]] liberò al-Maʾmūn dalla sua prigionia, che si recò a Marrākesh.