Decoerenza quantistica: differenze tra le versioni

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Sorge quindi una domanda: esiste una separazione tra regime quantistico e regime classico? L'[[interpretazione di Copenaghen]] suggerisce una risposta affermativa: effettuare una misura su un sistema quantistico equivale a renderlo osservabile, quindi "classico". Ad esempio, se in un [[esperimento della doppia fenditura]] si osserva la traiettoria di una particella, l'interferenza viene distrutta ([[principio di complementarità]]). Il meccanismo responsabile di questo fenomeno prende il nome di [[collasso della funzione d'onda]] e venne introdotto da [[John Von Neumann|Von Neumann]].
 
Tuttavia, se esiste un confine tra mondo quantistico e classico, non è affatto chiaro ''dove'' vada tracciato, né ''perché'' esso esista: il collasso della funzione d'onda viene solo postulato. Questi problemi vengono affrontati dalla ''teoria della decoerenza'', la cui idea di base è la seguente: le leggi della meccanica quantistica, a partire dall'equazione di Schrödinger, si applicano a sistemi ''isolati'' - in linea di principio, ''anche'' a quelli macroscopici. Quando un sistema quantistico non è isolato dall'esterno - ad esempio durante una misura - esso diventa [[Entanglement quantistico|entangled]] con l'ambiente (trattato anch'esso quantisticamente); questo fatto, secondo la teoria, ha conseguenze cruciali sul mantenimento della coerenza.
 
In particolare, se il sistema viene preparato in una [[sovrapposizione coerente]] di stati, l'entanglement con l'ambiente porta alla perdita di coerenza tra le differenti parti della funzione d'onda che corrispondono agli stati sovrapposti. Dopo un ''tempo di decoerenza'' caratteristico, il sistema non è più in una sovrapposizione di stati, bensì in una [[miscela statistica]].