Isola di Montecristo: differenze tra le versioni
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=== Età medievale e post-rinascimentale ===
La storia documentata di Montecristo comincia con la fondazione del [[Monastero di San Mamiliano]] edificato, secondo una tradizione già attestata nel Medioevo<ref>''Annales Camaldulenses''.</ref>, sui resti di un ipotetico tempio romano dedicato al dio [[Iuppiter|Giove]]. Nel Monastero sarebbe stato custodito un leggendario ''Tesoro'' frutto di donazioni ecclesiastiche; alla stessa epoca risale una cappella absidata costruita all'interno della [[Grotta di San Mamiliano]], dove visse il santo nel [[V secolo]]. Le prime due grandi devastazioni subite dal Monastero furono dovute agli attacchi [[saraceni]] del [[727]] e del [[1323]]. Dal 1399 passò sotto lo Stato di Piombino. Durante il [[1534]] «''all'isola detta Montechristo soggiornava una compagnia di corsali''.»<ref>[[Jacopo Bonfadio]], ''Gli annali di Genova'', 1597.</ref> Nell'agosto [[1553]] [[Dragut]], dirigendosi verso l'[[Isola d'Elba]], espugnò il Monastero decretandone la fine. L'ultimo [[abate]] che resse il Monastero fu Federico De Bellis.
Da quel momento l'isola di Montecristo rimase disabitata. Dal secolo XVI i sovrani piombinesi ricevettero vari solleciti da parte di molti Stati (su tutti, il Granducato di Toscana) affinché fortificassero l'
[[File:Planimetria Monastero di Montecristo.jpg|thumb|Planimetria del Monastero]]
Al largo di
=== Età moderna ===
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