Elephant walk: differenze tra le versioni
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Durante la [[seconda guerra mondiale]] le [[United States Army Air Forces]] (USAAF) impiegarono, a partire dal 1943, un numero sempre crescente di bombardieri pesanti [[Boeing B-17 Flying Fortress]] e [[Consolidated B-24 Liberator]] in grandi e continue operazioni di [[Bombardamenti sulla Germania durante la seconda guerra mondiale|bombardamento strategico sulla Germania nazista]] e l'[[Europa]] occupata<ref>W. Girbig, ''1000 giorni sulla Germania'', pp. 251-253.</ref>.
[[File:B-29s of the 462d Bomb Group West Field Tinian Mariana Islands 1945.jpg|thumb|left|upright=1.2|Un ''elephant walk'' di bombardieri ultra-pesanti [[Boeing B-29 Superfortress]] in decollo per una missione di bombardamento sul Giappone nel 1945.]]
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Queste complesse missioni aeree comprendevano nel 1944-1945 oltre 1.000 bombardieri che decollavano in massa da un piccolo numero di basi aeree in [[Gran Bretagna]] e [[Italia]] meridionale prima di assumere la prevista formazione di volo dopo essere saliti in quota. Le operazioni di decollo si prolungavano per ore e coinvolgevano un gran numero di grandi bombardieri che si muovevano sincronicamente, ravvicinati lungo le piste secondo un preciso studio dei tempi e delle distanze<ref>W. Girbig, ''1000 giorni sulla Germania'', pp. 253-255.</ref>.
Le operazioni di bombardamento strategico nel [[guerra del Pacifico (1941-1945)|teatro del Pacifico]] erano ancor più impegnative; in questo caso l'USAAF impiegava dal giugno 1944 i grandi bombardieri ultra-pesanti [[Boeing B-29 Superfortress]] che, a pieno carico, pesavano sessanta tonnellate, e avevano un apertura alare di oltre 50 metri<ref>M. Caidin, ''La notte che distrussero Tokyo'', pp. 29-30.</ref>. Questi giganteschi aerei partivano in un primo momento dalle lontane basi aeree in [[Cina]], mentre dal novembre 1944 vennero trasferiti nelle basi aeree di [[Guam]], [[Tinian]] e [[Saipan]], nelle [[isole Marianne]], da dove si dirigevano verso il [[Giappone]] in lunghe e logoranti missioni a oltre 3.000 chilometri di distanza<ref>M. Caidin, ''La notte che distrussero Tokyo'', pp. 69-74.</ref>. In questo caso le operazioni di decollo erano veramente impressionanti: lunghe file di enormi bombardieri B-29 si succedevano rapidamente, uno dietro l'altro, lungo le
Gli osservatori delle impressionanti operazioni di movimento lungo le piste e decollo, di un gran numero di possenti bombardieri strategici quadrimotori americani in fila a distanza ravvicinata, affermarono che
== Dopo la seconda guerra mondiale ==
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