Giovanni Morselli: differenze tra le versioni

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Decise a portare avanti l'attività di famiglia queste ultime nel [[1906]] danno vita a una [[Società in nome collettivo|s.n.c.]] denominata ''Carlo Erba - Milano'', della quale Giuseppe Visconti, che vi lavora anche come creatore di [[profumo|essenze]], viene confermato [[presidente]]. Questi affida a Morselli, che ha intanto messo a punto altri prodotti come la ''Carta senapata Erba'' e il ''Neogadol'' ([[olio di fegato di merluzzo]]), la responsabilità dell'intero settore produttivo aziendale (attrezzaggio dei laboratori, coordinamento delle ricerche, commercializzazione dei prodotti per nomi ed etichette, etc),
 
[[File:Farinaalimentareerba2.jpg|thumb|right|274x274px|La Farina Alimentare Erba, uno dei primi prodotti della linea di alimentazione per bambini messa a punto da Morselli.]]
Nel [[1911]] la straordinaria esperienza di Morselli, che in cinque anni di lavoro aumenta la produzione differenziandola in varie linee produttive, gli vale la nomina a [[direttore generale]] della [[Carlo Erba (azienda)|Carlo Erba]] e di [[consigliere delegato]] della [[Società elettrica ed elettrochimica del Caffaro]], la seconda impresa di famiglia che gli Erba hanno fondato a Brescia nel [[1906]] in società con Pietro Curletti, un chimico di lungo corso che fin dal [[1860]] aveva fatto tesoro dell'esperienza nella ditta paterna, dedita alla lavorazione del [[nitrato di potassio]]. La Caffaro sta uscendo in quel periodo da una fase di avviamento a regime della produzione rivelatosi più lungo del previsto sia per l'ammortamento del capitale investito (tra cui le somme dovute alla [[Solvay Group|Solvay]] per lo sfruttamento di alcuni [[brevetto|brevetti]]), sia per eventi imprevisti come l'esondazione del [[Caffaro (fiume)|Caffaro]] (novembre [[1906]]), che comporta spese notevoli per i danni. Stante la situazione economica del momento, incerta ma non foriera di crolli, Morselli preferisce non mettersi fretta per dedicarsi alle limitate potenzialità del momento, che consistono in una produzione annua globale di {{formatnum:85000}} [[tonnellata|tonnellate]] tra [[Idrossido di sodio]], [[Ipoclorito di calcio]], [[cloro]] liquido, ipoclorito di soda e ipoclorito di calce.
 
[[File:Pastacaffaro.JPG|thumb|left|264x264px|La Pasta Caffaro, il primo prodotto di successo a distribuzione nazionale ideato da Morselli.]]
[[File:Caffaroverderin.JPG|thumb|right|274x274px|Uno dei prodotti della linea degli antiparassitari.]]
In questi anni un problema di non facile soluzione è lo smaltimento delle grandi quantità di [[cloro]] prodotto per la fabbricazione della soda, elemento oltremodo tossico che non si può disperdere nell'ambiente. Per ogni tonnellata di soda rimangono 900 Kg&nbsp;kg di cloro che sono reimpiegati nella produzione di liquidi e polveri sbiancanti come l'[[ipoclorito di calcio]], dei quali si riesce a vincere la concorrenza straniera grazie ad alcuni provvedimenti [[protezionismo|protezionisti]] del [[governo]].<ref>{{cita|Ruzzenenti|Pag. 65. L'importazione dei corrispondenti prodotti stranieri è stata condizionata nel [[1907]] al pagamento di un [[dazio (economia)|dazio]] del 4% per ogni quintale di merce.}}</ref> Ma tali misure non sono la soluzione, servono a dare a Morselli il tempo di guidare la ricerca verso un possibile e proficuo utilizzo di quel sottoprodotto di lavorazione, che fa presto a diventare un punto di forza dell'azienda. Viene infatti messo a punto l'ossicloruro di rame, un [[anticrittogamico]] per le [[Vitis vinifera|viti]] commercializzato come ''Pasta Caffaro'', un nome che lancia il marchio dell'azienda sull'intero mercato europeo, vince ogni tentativo di concorrenza e compensa le perdite per le infruttuose ricerche portate avanti da un certo prof. Nicholas Helbig sull'utilizzo di un composto a base di nitrato di calce. Per la Caffaro è il trampolino di lancio verso una lunga serie di successi commerciali che Morselli gestisce con una forte gerarchizzazione dei rapporti interni e una ferrea disciplina sul rispetto dei regolamenti, cui corrisponde un ''welfare'' aziendale avanzato tramite la società mutua interna (finanziata dalle multe comminate ai dipendenti), la mensa e un piccolo ambiente per i figli delle operaie.<ref>{{cita|Ruzzenenti|Pag. 70}}</ref>
 
[[File:Pub erba.JPG|thumb|right|344x344px|Manifesto pubblicitario del 1918.]]
Questo manifesto del [[1918]], peraltro, mostra la grande diversificazione produttiva nel frattempo attuata alla [[Carlo Erba (industria)|Carlo Erba]], da dove Morselli non ha mai distolto l'attenzione e dalla quale esce una gamma di prodotti tale da andare incontro a tutte le possibili esigenze salutistiche della clientela.
 
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In un discorso tenuto al III Congresso Nazionale di Chimica pura ed applicata (Firenze, 26-28 maggio 1929), Morselli tira le somme dei risultati ottenuti dalle due imprese. La [[Carlo Erba (azienda)|Carlo Erba]] è passata da 400 ad oltre 2000 [[operaio|dipendenti]], da uno a tre stabilimenti e ad una produzione diversificata in vari settori (farmaceutica, igiene, alimentare, chimica industriale, apparecchiature e strumenti da laboratorio); la [[Società elettrica ed elettrochimica del Caffaro|Caffaro]] da lavoro a circa 2500 persone su quattro stabilimenti ubicati in tre diverse città e produce una vasta gamma di prodotti chimici per gli usi più svariati. Entrambe le imprese hanno triplicato il [[Capitale sociale (economia)|capitale sociale]] e investono consistenti risorse nella ricerca, nella [[pubblicità]] e nell'assistenza ai lavoratori (dopolavoro, mensa, mutua aziendale, colonie per i figli), dove sono anzi considerate all'avanguardia al punto da essere definite da [[Benito Mussolini]], in visita a [[Milano]] nel [[1934]], un modello di impresa industriale fascista da emulare.
 
Negli anni '30trenta Morselli è dunque al culmine del suo successo professionale e personale, pur offuscato dalla scomparsa prematura della moglie ([[1924]]), e di una figlia ([[1936]]), e dalla delusione per la diversa strada intrapresa da suo figlio [[Guido Morselli|Guido]], rivelatosi inadatto alla dirigenza industriale.<ref>{{cita|Morselli|Pag. 66}}</ref> Nel 1931 viene nominato vicepresidente della [[Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde|Ca.Ri.Plo.]] e [[Presidente]] della [[Liebig's Extract of Meat Company|Liebig]] Italia, la rappresentanza italiana della nota azienda alimentare [[Regno Unito|inglese]]. La sua grande capacità nella ricerca scientifica e nella diversificazione dei prodotti si rivela preziosa con il lancio della campagna per l'[[autarchia]], dove si rivela un prolifico inventore di prodotti, soprattutto alimentari e per l'igiene, slegati dalle importazioni straniere. La costituzione del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]], di cui entra ovviamente a far parte, convince [[Benito Mussolini|Mussolini]] a inserirlo nel listone per la [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera]] del 1934, nella quale entra sia a sostegno del CNR, sia in difesa degli interessi della grande industria che incarna. In [[Parlamento]] siede nella [[XXIX legislatura del Regno d'Italia|XXIX]] legislatura e nominato [[Camera dei Fasci e delle Corporazioni|Consigliere Nazionale]] nella [[XXIX legislatura del Regno d'Italia|successiva]], l'ultima del [[Regno d'Italia]].
 
[[File:Dadoautarchico.JPG|thumb|left|274x274px|Il dado autarchico vegetale della Liebig Italia, prodotto e commercializzato dalla Carlo Erba.]]
[[File:Concentratoliebigerba.jpg|thumb|right|274x274px|Il concentrato di pomodoro della Liebig Italia, prodotto e commercializzato dalla Carlo Erba.]]
È solo con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] che l'attività finora proficura di Morselli inizia a conoscere fasi di declino. Un primo ostacolo lo incontra con il [[Regio decreto-legge]] n. 759 del [[1940]], che prevede la ''sottomissione a sindacato, a sequestro ed a liquidazione, di tutte le aziende industriali o commerciali esistenti nel Regno esercitate da sudditi di Stati nemici o nelle quali essi abbiano interessi prevalenti''. È la fine del connubio tra la Erba e la compagnia inglese Liebig, che per l'utilità dei suoi prodotti può continuare l'attività in sindacato sotto il diretto controllo del [[prefetto]] e dei [[ministero|ministeri]] competenti, ma significa anche il blocco di una scalata appena compiuta con [[Alberto Pirelli (1882-1971)|Alberto Pirelli]] nella [[Società italiana industria gomma]], proprietà della [[Francia|francese]] Hutchinson. Vengono poi a mancare numerose [[materie prime]] a partire dal [[rame]], componente essenziale dei numerosi [[anticrittogamici]] in commercio, e si bloccano le importazioni di alcune sostanze chimiche non presenti in [[Italia]].