Francesco Cangiullo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 23:
Nel 1914 partecipò alla Esposizione Libera Futurista Internazionale di Roma, con dipinti e sculture realizzati in collaborazione con [[Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti]] e [[Giacomo Balla|Balla]].
 
Nel 1916 pubblicò ''Piedigrotta'', poema parolibero ispirato alla omonima festa popolare napoletana, che due anni prima era stato oggetto di due serate alla Galleria Sprovieri di Roma, alla quale parteciparono, tra gli altri, [[Filippo Tommaso Marinetti]] e [[Giacomo Balla]].<ref>Pietro Sgabelloni, ''Come le signorine Tofa, Putipù, Triccaballacche e Scetavajasse si produssero nel putiferio del Putiputipu'', in ''Il Giornale d'Italia'', Roma, 31 marzo 1914.</ref> Sempre nel 1916 raccolse in un taccuino una serie di poesie in vernacolo dal titolo ''Verde nuovo'' (il documento è conservato nell'Archivio della Fondazione Primo Conti).
Nel 1919 pubblicò ''Caffeconcerto: Alfabeto a sorpresa'': si tratta di un'opera tipicamente futurista, in cui la scrittura assume anche una valenza pittorica, attraverso suggestioni tipografiche che animano le lettere dell'alfabeto facendole diventare personaggi di uno spettacolo.
Simile per ispirazione è il manifesto ''Il mobilio futurista'', che Cangiullo pubblicò il 22 febbraio 1920, e in cui auspicava la creazione di mobili parlanti fatti di "intrecci, scontri e corpo-a-corpo di lettere di svariati caratteri".
 
Cangiullo si interessò molto al teatro e partecipò alla creazione del teatro sintetico futurista. Nel 1918 scrisse con [[Ettore Petrolini]] ''Radioscopia di un duetto''; nel 1921 curò la direzione artistica della Compagnia del Teatro della Sorpresa diretta da [[Rodolfo De Angelis]] e scrisse con Marinetti il manifesto ''Il Teatro della Sorpresa''.
Nel 1918 scrisse con [[Ettore Petrolini]] ''Radioscopia'', atto unico pubblicato sul "Corriere di Napoli"<ref>Anonimo, ''Radioscopia. Un atto di Cangiullo e Petrolini'', in “Corriere di Napoli” a. XL, n. 2/3, 12-13 febbraio 1918</ref> e rappresentato per la prima volta al Teatro Politeama.<ref>Di quest'opera e dei rapporti con Petrolini, Cangiullo scrive in ''L'amante che non morrà'' (Napoli 1919).</ref> Nel 1919 [[Mario Bonnard]] ne trasse il film ''Mentre il pubblico ride'', interpretato da Petrolini e Niny Dinelli. Questo atto unico, creduto perduto, è stato recuperato e ripubblicato nel 1981.<ref>Ugo Piscopo (a cura di), ''Futurismo a Napoli: Corriere di Napoli e futurismo, 1915-1928'', Pironti, Napoli 1981</ref>
 
Nel 1921 curò la direzione artistica della Compagnia del Teatro della Sorpresa diretta da [[Rodolfo De Angelis]] e scrisse con Marinetti il manifesto ''Il Teatro della Sorpresa''.
Seguì, nel 1923, ''Poesia pentagrammata''.