Assedio di Nasso: differenze tra le versioni

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Nel 500 a.C., Aristagora fu avvicinato da alcuni di questi oligarchi esuli, i quali gli chiesero aiuto per il ripristino del controllo sull'isola<ref name = V30>Erodoto [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126;query=chapter%3D%23799;layout=;loc=5.31.1 V, 30]</ref>. Intravvedendo la possibilità sia di aumentare l'influenza di Mileto che di ammansire il malumore dei propri concittadini, Aristagora cercò l'aiuto del potente satrapo di Sardi, Artaferne, col favore del quale avrebbe certamente concquistato Nasso. Aristagora dunque chiese ad Artaferne un esercito e una flotta, e in cambio avrebbe conquistato Nasso in nome e per conto di Dario, ed avrebbe inoltre ripagato Artaferne di tutti i costi con parte del bottino.<ref name = V31>Erodoto [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126;query=chapter%3D%23800;layout=;loc=5.30.1 V, 31]</ref>. Infine Aristagora mostrò come, una volta caduta Nasso, tutte le Cicladì sarebbero seguite e, con la stessa spedizione, avrebbero potuto anche andare a copnquistare [[Eubea]]<ref name = V31/>. Artaferne acconsentì su tutta la linea e mandò a chiedere il permesso a Dario di poter dare avvio alla spedizione. Avuto il consenso di Dario, fu approntata una flotta di 200 [[triremi]] e un equipaggio di 8&nbsp;000 uomini, pronti per salpare l'anno successivo<ref name = V32>Erodoto [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126;query=chapter%3D%23801;layout=;loc=5.31.1 V, 32]</ref>.
 
==Preludio==
 
Nella primavera del 499 a.C. la flotta persiana era pronta ormai a salpare, è partì diretta verso la '''Ionia'''. Artaferne mise poi suo cugino (e di Dario), il generale '''Megabate''', a capo della spedizione, e la inviò a Mileto insieme all'esercito persiano raccolto<ref name=V32>Erodoto [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126;query=chapter%3D%23801;layout=;loc=5.33.1 V, 32]</ref>. Una volta giunti a Mileto, furono imbarcate le forze terrestri di Aristagora e dunque la spedizione poté avviarsi alla destinazione finale. Per evitare avvistamenti prematuri, inizialmente fu decisa una rotta che condusse la flotta verso nord, in direzione dell'[[Ellesponto]] e, una volta doppiata Chios, la rotta verso sud, direttamente a '''Nasso'''<ref name = V33>Erodoto [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126&layout=&loc=5.33 V, 33]</ref>.
 
[[File:Model of a greek trireme.jpg|thumb|300px|left|Reconstructed model of a [[trireme]], the type of ship in use by both the Greek and Persian forces]]
 
Erodoto racconta che Megabate fece delle ispezioni delle navi (probabilmente mentre erano spiaggiate per la notte), e sì imbatté in una imbarcazione di [[Mindo]] priva della sorveglianza di sentinelle<ref name = V33/>. Megabate ordinò allora alla guardia di trovare il capitano di quella nave, [[Scilace]], e di fargli infilare la testa attraverso uno [[scalmo]], bloccandolo con la testa fuori e il corpo dentro la nave.<ref name = V33/>. La notizia della punizione del suo amico giunse ad Aristagora, il quale andò da Megabate per fargli riconsiderare la propria decisione. E quando Megabate rifiutò, Aristagora semplicemente lo ignorò e liberò '''Scilace'''. Alle proteste , questa volta di Megabate, Aristagora ricordò che lui, Megabate, era lì come sottoposto e che Artaferne aveva mandato l'esercito per obbedire a lui e non il viceversa. Megabate allora, in preda all'ira mandò di nascosto dei messaggeri a Nasso per avvertirli dell'imminente pericolo, in modo da sabotare l'intera missione<ref name = V33/>.
 
Gli storici moderni dubitano che un comandante persiano avrebbe potuto sabotare una propria invasione e hanno suggerito diversi altri possibili scenari. Tuttavia è impossibile sapere esattamente come Nasso fosse venuto a conoscenza in anticipo dell'invasione, ma senza dubbio lo erano e iniziarono i preparativi per l'assedio<ref name="Keaveney76">Keaveney, p. 76.</ref>. Erodoto dice che gli isolani non avevano avuto, sino a quel momento, sentore dell'imminente attacco ma che, una volta che la notizia si sparse, stoccarono tutto il cibo dai campi in città e rinforzarono le mura<ref name = V34>Herodotus [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126&layout=&loc=5.34 V, 34]</ref>, preparandosi per l'assedio.
 
==Note==