Gruppo Labronico: differenze tra le versioni

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Tale idea si concretizzò presso lo studio di [[Gino Romiti]] il 15 luglio 1920 alla presenza di molti artisti livornesi, [[Carlo Romanelli]], [[Cesare Tarrini]], [[Giovanni Zannacchini]], [[Adriano Baracchini Caputi]], [[Beppe Guzzi]], [[Giovanni March]], [[Renato Natali]], [[Goffredo Cognetti]], [[Giovanni Zannacchini]], [[Corrado Michelozzi]], [[Gino Cipriani]], [[Gastone Razzaguta]], [[Ferruccio Rontini]], [[Tito Cavagnaro]], [[Renuccio Renucci]] e [[Alberto Zampieri]].<ref>{{cita libro|titolo=Accadde in Toscana: L'arte visiva dal 1915 al 1940|nome=Tommaso|cognome=Paloscia|pagina=19|editore=Trainer International Editore|url=https://books.google.it/books?id=afW7G_d7BtQC&pg=PA19#v=onepage&q&f=false|anno=1991|città=Milano|isbn=888527109X}}</ref> I componenti del gruppo, nato allo scopo di valorizzare l'arte livornese, vennero definiti come post-[[macchiaioli]]<ref name="comunenotizie"/><ref>{{cita web|url=http://www.comune.livorno.it/_livo/it/default/143/Storia-del-Museo-Civico-Giovanni-Fattori.html|titolo=Storia del Museo Civico Giovanni Fattori|editore=Sito istituzionale del Comune di Livorno}}</ref>.
 
Altri importanti membri del gruppo furono [[Ulvi Liegi]], [[Plinio Nomellini]], [[Cafiero Filippelli]], [[Giovanni Lomi]], [[Giulio Ghelarducci]], [[Manlio Martinelli]], [[Umberto Fioravanti]], [[Gio Batta Lepori]] e [[Carlo Domenici]]. Il gruppo già dai suoi primi anni organizzò mostre a livello internazionale e nazionale, come l'Esposizione Internazionale d'Arte di San Remo e la 90ª Esposizione degli Amatori e Cultori di Roma ([[1921]]).
 
[[Gino Romiti]], che fu presidente del Gruppo dal 1943 al 1967, dette al sodalizio artistico un'impronta tradizionalista, nel solco degli insegnamenti del grande maestro labronico [[Giovanni Fattori]]. Già nel 1951, però, con l'ingresso di [[Voltolino Fontani]], artista sperimentatore vicino alle avanguardie italiane ed europee, si era affiancato alla tendenza più conservatrice un impulso innovatore che aprì la strada a molti pittori meno legati al post-macchiaiolismo.