Luce d'Eramo: differenze tra le versioni

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Ritornata in Italia alla fine della guerra, Luce passa un periodo a Bologna, ricoverata all'Istituto Rizzoli, dove conosce e sposa Pacifico d'Eramo, reduce dalla [[Campagna di Russia|spedizione in Russia]] - dove è stato ferito - e futuro professore di [[filosofia]]. I due si trasferiscono a Roma. Dall'unione, che col tempo si rivelerà infelice (dopo forti dissidi finiranno col separarsi) nasce nel 1947 il figlio [[Marco d'Eramo]].
 
Ripresi gli studi universitari, la d'Eramo si laurea nel [[1951]] in lettere, con una tesi sulla [[poetica di Leopardi|poetica]] di [[Giacomo Leopardi]], e poi in filosofia nel [[1954]] con una tesi sulla ''[[Critica del giudizio]]'' di [[Kant]].
 
Dopo aver pubblicato presso una piccola casa editrice ''Idilli in coro'' nel [[1951]], conosce [[Moravia]] che l'apprezza come scrittrice e le pubblica su ''[[Nuovi Argomenti]]'' il racconto ''Thomasbräu'', poi confluito in ''Deviazione''. In seguito scriverà il primo dei suoi saggi fortemente anticonvenzionali: ''Raskolnikov e il marxismo'' ([[1960]], ripubblicato nel [[1997]]), in cui discute con [[Moravia]] a proposito dell'[[URSS]]. In ''Finché la testa vive'' ([[1964]]), romanzo anch'esso confluito in ''Deviazione'', affronta il trauma di ritrovarsi in carrozzina a 19 anni e il ricominciare a vivere in un'Europa che esce in macerie dalla guerra.
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Anche la sua vena narrativa tocca sempre argomenti scottanti e controversi, cercando percorsi di uscita dai mille condizionamenti materiali e mentali che imprigionano gli esseri umani, in direzione di una maggiore consapevolezza di sé e insieme di un'apertura allo sconosciuto e al diverso, per il superamento delle barriere che impediscono la partecipazione e la condivisione tra quanti vivono su questo pianeta sperduto nell'universo. Dopo il nazismo e la guerra nel già citato ''Deviazione'' e nei successivi ''Racconti quasi di guerra'' ([[1999]]), Luce d'Eramo racconta la lotta armata comunista degli ''[[anni di piombo]]'' nel romanzo ''[[Nucleo zero]]'' del [[1981]]; il dramma degli anziani in ''Ultima luna'' del [[1993]]; l'autismo emotivo dei giovani [[naziskin]] in ''Si prega di non disturbare'' del [[1995]]; la [[malattia mentale]] in ''Una strana fortuna'' del [[1997]]; e infine, in ''Un'estate difficile'', uscito postumo nel [[2001]], la psicologia di un marito-padrone e il cammino di una donna verso l'autonomia, malgrado i condizionamenti affettivi e sociali di un matrimonio insostenibile, nell'Italia degli anni cinquanta.
 
Durante tutta la sua attività di scrittrice, la d'Eramo collabora inoltre a diversi periodici e riviste: ''[[Nuovi argomenti]], [[La Fiera Letteraria]], [[Studi Cattolici]], [[Nuova Antologia]], [[Tempo Presente]]'', e ai quotidiani ''[[il manifesto]], [[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]]'' e ''[[Avvenire]]''.
 
Il suo libro più noto, il romanzo ''Deviazione'', è diventato un [[best-seller]], venduto in centinaia di migliaia di copie e tradotto in francese, in tedesco e in giapponese. Dal romanzo ''Nucleo zero'', anch'esso tradotto in tedesco e spagnolo, il regista [[Carlo Lizzani]] nel [[1984]] ha tratto il [[Nucleo zero (film)|film omonimo]].
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== Bibliografia ==
Un'ampia bibliografia ragionata dei principali scritti su Luce d'Eramo è inclusa nell'edizione Feltrinelli (2012) di ''Deviazione''. Ad essi vanno aggiunti:
* D. Ambrosino, ''Temi, strutture e linguaggio nei romanzi di Luce d'Eramo'', "Linguistica e letteratura" XXVI (2001), pp. 195-251 195–251
* AA.VV., ''Speciale Luce d'Eramo'': inserto di "Prospettiva Donna" dedicato a Luce d'Eramo (a cura di Marco d'Eramo e Piersandro Vanzan s.j., con scritti di Marco d'Eramo, Piersandro Vanzan, Daniella Ambrosino, Corinne Lucas-Fiorato, Paola Ferro e Luce d'Eramo) in "Prospettiva persona" n. 44, anno XII (2003).
* AA.VV., ''Come intendersi con l'altro'' (a cura di Anna Maria Crispino e Marco d'Eramo), supplemento al n. 99 (marzo 2013) di "Leggendaria". Si tratta di un fascicolo speciale sulla scrittrice pubblicato in occasione della "III Giornata di studi di Leggendaria" a lei dedicata, con contributi di Anna Maria Crispino, Marco d'Eramo, Daniella Ambrosino, Maria Rosa Cutrufelli, Bia Sarasini, Stefania Lucamante, Mariella Gramaglia, Barbara Zaczek, Cecilia Bello Minciacchi, Corinne Lucas-Fiorato.