Cantore: differenze tra le versioni
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Nei monasteri e nelle cattedrali l'ufficio di cantore acquisì un'importanza crescente, sino ad assumere responsabilità nella supervisione della [[liturgia]] e la formazione di giovani cantori.
I trattati del periodo medievale indicavano con il termine ''cantor'' il cantante che eseguiva la melodia, alla quale il ''discantor'' aggiungeva un contrappunto. Va comunque detto, che i teorici medievali tendevano a descrivere il cantore come una figura poco edotta circa la complessa conoscenza teorica, posseduta, invece, dal ''musicus''. Uno degli esempi più celebri in proposito, si trova nelle ''Regulae Rhythmicae'' di [[Guido monaco|Guido]], che inizia il suo trattato assimilando il cantore alla bestia: «Musicorum et cantorum magna est distantia: Isti dicunt, illi sciunt, quae componit musica. Nam qui facit, quod non sapit, diffinitur bestia».<ref>{{Cita web|url=http://chmtl.ucs.indiana.edu/tml/9th-11th/GUIREG_TEXT.html|titolo=GUIREG TEXT|sito=chmtl.ucs.indiana.edu|accesso=2016-11-11}} «Corre una grande distanza tra musici e cantori: questi pronunciano, mentre quelli conoscono ciò che costituisce la musica. Perciò, chi fa ciò che non sa, è definito bestia».</ref>
Durante il Medioevo, il cantore principale di molte cattedrali inglesi divenne noto come ''precentor'', e ancora oggi continua a svolgere una funzione fondamentale nelle formazioni corali anglicane.
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