Chiesa di San Vincenzo Martire (Cerete): differenze tra le versioni

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</ref> di [[Gianantonio Guardi]], dieci importanti dipinti di [[Antonio Cifrondi]], una ''Estasi di Santa Teresa d'Avila'' di [[Paolo Pagani]] e delle lunette affrescate da [[Carlo Gaudenzio Mignocchi]].
===La cripta ===
Alla cripta, che è la parte più antica della chiesa, si accede dalla due rampe di scale frontali all'altare, e dalle due porte laterali al [[presbiterio]], sulla cui architrave vi è posta la scritta S.P. e spostato Q.R., che probabilmente indica il il nome del prete che vi si trova sepolto. Ma sono negli anni [[1980|'80]] del [[XX secolo]], venne fatto la scoperta di questo luogo di sepoltura<ref>{{cita web|url=http://www.ecodibergamo.it/stories/storie-dimenticate/cerete-basso-la-cripta-dei-misteri-immagini-pagane-e-un-prete-ucciso_1032010_11/|titolo=Cerete Basso, la cripta dei misteri
Immagini pagane e un prete ucciso|editore=L'Eco di Bergamo|accesso=15 novembre 2016}}</ref>.
 
Nella cripta c'è un ciclo di stucchi, in parte staccati, con un concetto iconologico del tutto singolare. Furono realizzati nel [[XVII secolo|Seicento]] per arricchire la cappella funeraria del rettore della chiesa. Al centro della volta è rappresentato ''Cristo in gloria, Maria e Santi'' e tutt'attorno i resti di stucchi che rappresentavano un'insolita [[iconografia]] [[Paganesimo|pagana]]: un corteo trionfale di [[divinità]] planetarie con il compito di guidare l'[[anima]] del defunto nel [[regno dei cieli]]. Forse fu il desiderio di questo rettore di voler ottenere la salvezza dell'anima attraverso un pensiero umanistico.