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Dalla parte di Cesare: fiox wikilink
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== Dalla parte di Cesare ==
Per i favori resi, per la benevolenza e la fedeltà dimostrata a [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], fu reintegrato nel rango [[antenato|ancestrale]] di [[principe]]. L'intento era di sottomettere quella tribù ad un protettorato romano (inverno del [[57 a.C.]]), secondo una tecnica egemonica già sperimentata con successo da [[Pompeo Magno|Pompeo]] nelle sue campagne d'oriente del [[65 a.C.|65]]-[[62 a.C.]]<ref name = Zecchini26>Zecchini, ''op.cit.'', p. 26.</ref> Si trattava di una sorta di ''[[re cliente]]'', una figura che Cesare utilizzò anche in altre occasioni, come nel caso del [[senoni|senone]] [[Cavarino]], dell'[[atrebate]] [[Commio]] e, forse, del [[Cingetorige (Galli)|Cingetorige]], il nobile dei [[Treveri]] avversario di [[Induziomaro]].<ref name = Zecchini26/>
 
La sudditanza di questi personaggi nei confronti di [[antica Roma|Roma]] si realizzava in questo caso attraverso il vincolo di fedeltà al [[generale romano]] ma in altre occasioni il vincolo si esprimerà direttamente nei confronti del [[senato romano]] o, in epoche successive, nei confronti dell'[[imperatore romano|imperatore]].
 
La procedura di investitura rappresentava un ''vulnus'' irreparabile della tradizione regale [[Celti|celtica]] che voleva il potere fondato sul [[religione celtica|sistema religioso celtico]] e con il suggello dall'investitura [[druidi]]ca.
 
== La condanna a morte ==