Utente:Fatt-1/Sessismo Linguistico: differenze tra le versioni

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Spesso viene fatto un uso indiscriminato e grammaticalmente scorretto del genere maschile per indicare posizioni di rilievo nelle professioni di direzione, concepite solo per uomini.
 
In Italia i termini femminili di direzione vengono spesso scartati usando come falso pretesto il fatto che siano neologismi,<ref>[http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/accademia_crusca_italiano_neologismi-f56cdfe1-a719-4a8e-837e-8ea9a386185e.html No a ''la ministro'', sì a "il zucchero"] su ''RaiNews''</ref> anche quando sono termini storici, come ''ministra'': <ref>''Notizie storiche delle chiese di Verona raccolte da Giambatista Biancolini'', libro terzo, Verona, 1750, p. 30</ref> neglia partire dagli anni '60 e '70 (ma spesso anche oggi) le donne che lottavanolottano per ottenere pari diritti pensavanopensano spesso di doversi comportare come un uomo, autodiscriminandosi e rafforzando l'ideologia sessista di comportamenti (ritenuti) tipici del sesso e non della propria personalità e del proprio valore, rifiutando termini femminili.<ref>[http://parla-con-noi-d.blogautore.repubblica.it/2013/06/12/cio-che-non-si-dice-non-esiste/ Ciò che non si dice, non esiste] su ''Repubblica''</ref>
 
Un esempio lampante per la lingua italiana è il termine ''segretario'' usato per la direzione dei partiti (anche se a svolgerlo è una donna) e ''segretaria'' per chi in ufficio accoglie clienti, disbriga corrispondenza e risponde al telefono.<ref>[http://www.treccani.it/lingua_italiana/speciali/femminile/Robustelli.html Il sessismo nella lingua italiana] di [[Cecilia Robustelli]] sull'[[Enciclopedia Treccani]]</ref>